Firenze, Maggio Musicale: sindacati proclamano 3 giorni di sciopero

Si tratta del 27, 30 e 31 dicembre. A rischio quindi la prima Don Carlo, diretta da Daniele Gatti per la regia di Roberto Andò, la replica e il concerto di fine anno

L'orchestra del Maggio musicale fiorentino

L'orchestra del Maggio musicale fiorentino

Firenze, 21 dicembre 2022 - Il Maggio incrocia le braccia. Slc Cgil area vasta Fi-Po-Pt e Fistel Cisl Firenze hanno proclamato uno sciopero dei lavoratori del Teatro del Maggio musicale fiorentino per il 27, 30 e 31 dicembre: a rischio quindi la prima Don Carlo, diretta da Daniele Gatti per la regia di Roberto Andò, in programma martedì prossimo e che inaugura il rinnovato palcoscenico della Sala Grande, la replica e il concerto di fine anno.

Non hanno proclamato sciopero nè il sindacato Fials, che raccoglie tra i suoi iscritti molti componenti dell'Orchestra del Maggio, nè la Uil. Cgil e Cisl ricordano che, su unanime mandato dei propri iscritti, lo scorso 30 novembre avevano proclamato lo stato di agitazione, chiedendo interventi in modo radicale a salvaguardia del futuro del Teatro del Maggio e dei suoi lavoratori, affinchè "si modifichino profondamente le dinamiche di governo della Fondazione".

"Pur essendo di fronte ad importanti impegni economici a favore del nostro Teatro, in primo luogo da parte dei soci pubblici - spiegano in una nota -, si registra con profonda preoccupazione una gestione delle risorse che rischia di vanificare gli impegni finalizzati ad abbattere il cospicuo indebitamento accumulato negli anni: una smodata propensione alla spesa, tale da minare seriamente il futuro stesso del Maggio Musicale Fiorentino, se non riportata sotto controllo; un deficit di rigore che perpetua un'inaccettabile penalizzazione salariale dei dipendenti, al punto che alcune figure di alto profilo professionale lasciano il nostro Teatro per rivolgersi ad altre realtà meglio amministrate. Ciò che si richiede da tempo è dunque un assetto di governo della Fondazione capace di assicurare una gestione responsabile delle risorse e che sia del tutto compatibile con l'impegno volto a garantire un alto profilo di qualità della produzione. È necessario, però, intervenire celermente".

Ad oggi, concludono, "le nostre richieste di attenzione e azione a chi di competenza non hanno avuto il riscontro atteso ed auspicato": così "ci troviamo, nostro malgrado, a proclamare sciopero". 

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