CHIARA CASELLI
Cronaca

Maggio, c’è ’Jeanne Dark’: "Satira della nostra società"

Debutto mondiale per l’opera composta da Fabio Vacchi su commissione del Teatro. Sul podio, alla guida del ContempoArtEnsemble, il maestro Alessandro Cadario.

Maggio, c’è ’Jeanne Dark’: "Satira della nostra società"

L’anima più pura e impavida, incline al sacrificio e resistente al dolore, diventa oscura. E il dramma si fa giocoso. ’Jeanne Dark’, la nuova opera di Fabio Vacchi su libretto di Stefano Jacini, in scena in prima assoluta il 14 maggio (ore 20) nella sala Zubin Mehta del Teatro del Maggio Fiorentino, modifica i connotati di Giovanna d’Arco e prende le distanze dalla visione romantica che Verdi e Solera trassero a metà ‘800 da Schiller. Qui la matrice è ’La Pucelle d’Orleans’, dramma eroicomico di Voltaire mai portato a termine, pubblicato postumo alla fine del ‘700 e subito oggetto di scandalo e censura. Vacchi è tra i compositori più eseguiti della scena musicale italiana contemporanea. Questa è la sua quarta commissione da parte del Teatro del Maggio e consolida un legame quarantennale. La partitura era pronta per il debutto già nel 2020 ma, complice la pandemia, varca la scena soltanto adesso. Sul podio, alla guida del ContempoArtEnsemble è Alessandro Cadario; la regia è curata da Valentino Villa. Le scene sono di Serena Rocco mentre i costumi di Gianluca Sbicca. L’attore Elia Schilton dà voce a Voltaire. ll cast vocale è formato da Alexia Voulgaridou nei panni di Jeanne e Olha Smokolina come Agnese, Lorenzo Martelli è lo Stalliere, Michele Galbiati l’Asino, Alfonso Zambuto interpreta il triplo ruolo del Delfino, del Re e del Diavolo; Anicio Zorzi Giustiniani è San Giorgio mentre Gianluca Margheri è San Dionigi e Davide Piva è Frate Bordone.

"Recentemente – spiega Vacchi – ho trattato temi molto crudi e attuali come guerra e terrorismo; al contrario ’Jeanne Dark’ è un’opera comica. Il poema eroico al tempo di Voltaire era un modo per fare satira sul presente e penso che la sua visione sia assolutamente attuale. Due dei personaggi, San Dionigi e San Giorgio, rappresentano le lotte da stadio e gli attuali dibattiti politici, pieni di banalità, strumentalizzazioni e risse, al contrario di Gilles de Rais, personaggio aggiunto rispetto all’originale, che realmente combatté contro i francesi al fianco della pulzella. E il nostro è un lieto fine, con la fuga di Jeanne in sella ad un asino".

"Di fronte al nuovo – aggiunge Cadario – spesso il pubblico è diffidente. Ma quest’opera è breve, innovativa e godibile nell’ascolto. Voltaire stesso è in scena come voce narrante che tiene in mano le fila della storia, e le varie fazioni a tratti si contrappongono alla stregua di cori da stadio". E Villa conclude: "La mia non è una prospettiva esclusivamente comica: ho cercato di creare uno spazio che potesse tenere insieme una molteplicità di sollecitazioni visive, fra il serio, il buffo, la satira e il farsesco". Altre due le recite in cartellone per il 16 e 18 maggio. Lo spettacolo del 14 maggio sarà trasmesso in diretta su Rai Radio 3.