ALLEGRA
Cronaca

Lo stress sul lavoro Nemico subdolo

Allegra

Guardi *

L’uomo moderno è costituito dal 20% di carne e dall’80% di stress. Tutti sono stressati. Chi lavora è stressato per il lavoro, chi non lavora è stressato per l’assenza di stipendio, chi ha figli è stressato per i figli, chi non li ha è stressato da chi ritiene che debba averli. Perfino in ferie siamo stressati! "Alcune persone sono così abituate a vivere lo stress che non ricordano com’era la vita senza di esso". Lo disse l‘americano Andrew Bernstein. In altre parole è molto più facile incontrare una persona senza Facebook che una senza stress. Secondo gli studi, fra le principali conseguenze dello stress vi sono da un lato l’aumento di irritabilità, affaticamento ed errori commessi e dall’altro la diminuzione di concentrazione, memoria e motivazione. Sul lavoro, quante volte sentiamo dire frasi come "il mio capo mi sta facendo uscire di testa", "ho un collega esasperante". Quanti "non ne posso più" vengono pronunciati? E quante cose potevano essere fatte prima di quei "non ne posso più", che invece sono state trascurate? Cura nell’organizzazione del lavoro, nella gestione delle relazioni, nella modalità di comunicazione, giusto per dirne alcune. Lo stress è un rischio non meno pericoloso degli altri contemplati dalla normativa sulla sicurezza. Inoltre è fra i più subdoli. Non si manifesta tutto insieme. Aumenta nel tempo, si alimenta e autoalimenta e intanto che cresce si fa posto dentro di noi togliendo qualcosa: sonno, autostima, voglia di fare, creatività. Chi di noi intende tutelare la salute sul lavoro non può esimersi dal lottare per ridurre quanto più possibile la pressione dello stress. Sarebbe come salire sul palco con l’idea di tenere il miglior concerto di sempre e mettersi a suonare una chitarra con una corda rotta. Possiamo insistere quanto vogliamo, ma se non ripariamo quella spezzata non produrremo mai la melodia della sicurezza.

* Direttrice Safer Agency