Il tassista e la lite con la cliente: "Mi scuso, ho sbagliato. Ma lei mi ha aggredito"

Il tassista coinvolto nell’episodio di via Tornabuoni è pentito. "Durante il servizio notturno siamo lasciati soli e la situazione è esasperante"

Firenze, 16 gennaio 2022 - "Sono stato aggredito e ho reagito. Mi dispiace per il gesto e me ne scuso. Ma durante il servizio notturno siamo lasciati soli e la situazione è esasperante. Tanta gente trova mille motivi per non pagare o pagar meno. Spesso con carte di credito che non funzionano. Siamo trattati male. Abbiamo una chat noi tassisti: le assicuro che non passa notte senza qualche episodio spiacevole..." D.P., 52 anni, tassista di Socota coinvolto nello sconcertante episodio di via Tornabuoni, notte tra mercoledì e giovedì, quello degli schiaffi alla turista canadese di 32 anni (VIDEO), è avvilito, pentito. Ciò non toglie che con il suo legale, avvocato Loriana Tarantino, stia apprestando una difesa attiva, a tutto campo.

Presentata in questura una denuncia-querela per minacce e danneggiamento in cui ricostruisce la sua sequenza dei fatti accaduti all’1.50. E per diffamazione, di cui si ritiene vittima per le sue foto di quei momenti caricate dalla cliente sul web. Il conducente è inoltre deciso ad affrontare la vicenda pure sotto il profilo giuslavoristico, impugnando la sospensione della licenza, in via cautelativa, fino a mercoledì 19 secondo quanto gli è stato comunicato dall’Ufficio Vetture Pubbliche. Confida che l’atto impugnato venga annullato. Dice l’avvocato Tarantino: "Partiamo da una considerazione importante: il mio cliente è stato aggredito. Ha reagito in maniera sbagliata. Di questo c’è consapevolezza e lui chiede scusa. Sono scuse sentite. Ma il massacro mediatico è stato avviato sul presupposto sbagliato: che abbia aggredito la donna per 10 euro. Quello che passa sul web è parziale e non veritiero".

L’avvocato – sentito il cliente – cerca di riportare la vicenda lungo binari esatti. Spiega che c’è stato anche un ‘prima’ e un ’durante’ rispetto al ‘dopo’ immortalato dai telefonini di più passanti; un ‘dopo’ che sembra condannare il tassista senza appello. "Aspettiamo le indagini per definire la condotta di entrambi. Nella denuncia in Questura il tassista lamenta di aver subito un’aggressione in più fasi, il danneggiamento effettivo o tentato del suo mezzo di lavoro e di sostentamento. Il legale, che non si addentra nei dettagli ricostruisce così l’"intero" episodio. "Bisogna riposizionare ogni singolo atto, in successione. Il taxi arriva in via Tornabuoni su chiamata della donna alla centrale. Si ferma all’altezza del 19: la cliente non c’è. Per il tassista, quello è già servizio e fa scattare il tassametro. Riceve comunicazione che si tratta sì del 19, ma rosso e si porta avanti, due-trecento metri, all’altra estremità della strada. La cliente sale, vede il tassametro avviato, protesta: è da lì che parte l’aggressione al tassista. Seduta sul sedile posteriore, lo colpisce alla testa. Rompe il divisorio di plastica tra i sedili anteriori e posteriore, installato come misura anti covid. L’aggressione a D.P. è fisica. E verbale". Lei dice ’I kill you’, ti ammazzo. I due escono dal taxi "e lei gli sputa in faccia più volte, scalcia, tenta di colpirlo. Lui indietreggia e quando s’abbassa a raccogliere il telefonino caduto, lei lo picchia in testa con la borsa. Cerca di rompere la portiera anteriore destra del taxi sganasciandola oltre il limite dell’apertura. C’è un altro film non solo quello caricato sul web e rilanciato. Un filmato più completo: riprende attimi e atti della lite fuori dal mezzo.Conclusa con la reazione sbagliata del tassista".

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