
Bobo Rondelli, cantautore espressione della sua città natale, Livorno
di Lorenzo Ottanelli
Cosa si può dire di Bobo Rondelli, se non che è un vero e proprio cantastorie, espressione della sua Livorno, una città che è un microcosmo e che non può certo dimenticare, anzi che è necessario raccontare.
È uno scanzonato, ironico cantautore quello che lunedì alle 21,30 in piazza Matteotti a Scandicci porta le sue ‘Storie assurde’ in tour, per una giocosa serata in compagnia del ‘Mantenuto’ e della ‘Chiappona’.
Ovvero, con brani e personaggi fuori dal tempo e dallo spazio, che si circondano di tutto un mondo tra parole e musica, in tracce già spesso sentite live, ma mai registrate in studio e che, invece, lo scorso giugno Rondelli ha voluto incidere nel suo ultimo album. Un incontro live, quello di Bobo, che fa parte della rassegna Scandicci Open City 2025 e che apre il ciclo di eventi curato dall’Accademia musicale di Firenze, dal titolo ‘Incontri di estate in parole e musica’ e che vedrà tra giugno e luglio tanti personaggi dell’arte in piazza Matteotti, come Gene Gnocchi e Gaia Nanni. Uno spettacolo, dicevamo, dove Rondelli sarà accompagnato dalla band pop-swing Musica da Ripostiglio, che ha curato l’arrangiamento dei brani e che ha partecipato alle registrazioni di un album, questo ‘Storie assurde’, che è un vero e proprio spaccato sociale del nostro mondo.
Sì, perché il cantautore livornese riesce sempre ad ammaliare e divertire, a emozionare e far cantare.
È uno spirito libero, Rondelli, che non sa farsi inquadrare, che è autentico e che per questo è eclettico, sfuggente, eppure chiaro e diretto. Una serata completamente gratuita, ma attenzione solo fino ad esaurimento posti, in cui è possibile incontrare anche ‘Il confidente’, oppure ‘Il comunquista’, o tanto meglio, ‘L’amico infiltrato’. Tra note swing e suoni di tromba, riconosciamo le persone che ci circondano, quelle che troviamo al mercato, o mentre giriamo per la strada, in una strana passeggiata un po’ stravolta e anche un poco stravolgente.
Dove gli occhi si posano e le orecchie sono da viatico per un riso divertito e anche leggermente imbarazzato. Insomma, di Bobo Rondelli si ride apprezzando e di Bobo Rondelli si gode la musica, gli arrangiamenti e la voglia di essere fuori dal coro, per raccontare la verità, fuori dai sentimentalismi di moda e lontano dal mainstream più piatto.
In un discorso autentico e spensierato, fatto di Livorno e perché no, di ‘Disperati intellettuali ubriaconi’.