L’autunno ’nero’ Un piano per farcela

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Erika

Pontini

Chi in questi giorni percorre le vie della città, o semplicemente scambia qualche parola con i tassisti, non può non notare il gran mare di gente che si accalca in piazza della Signoria, al Piazzale, agli Uffizi, a Palazzo Strozzi, in Galleria. E non solo. La Firenze di fine estate è una passerella ricchissima d’arte contemporanea: le opere di Henry Moore, le sculture di Tony Craigg, le installazioni visionarie di Oliafur Eliasson. Una ventata di novità per dimostrare che si può non restare imbrigliati nell’immagine da cartolina della città rinascimentale e provare a raccontare il mondo di oggi. Ad un primissimo esame sembra parlare ad un turismo più selezionato. Firenze dunque è la città italiana che meglio sta rispondendo alla doppia emergenza Covid e guerra. Ma questo bottino, pur importante, non può essere un punto di arrivo: il trend va obbligatoriamente mantenuto durante i mesi di stanca che portano al Natale e poi, ancora, fino a marzo.

Per fare ciò occorre quindi una gestione oculata che non può prescindere da una larga intesa tra Comune, forze imprenditoriali e commerciali, sindacati, professionisti, intellettuali e quanti hanno a cuore la tenuta della città. Ma in questa intesa vanno per forza di cose inseriti punti chiave fondamentali. Ad esempio, un percorso di eventi che vada ben oltre il canonico ottobre, un’offerta alloggiativa in grado di coniugare turismo e residenzialità così da non perdere il filo dell’identità e, ovviamente una decisa spinta in avanti sul trasporto. Arrivare a Firenze dovrebbe essere comodo e bello mentre la stazione di Santa Maria Novella continua a rappresentare un vulnus: caotica e degradata. Partiamo male, anzi arriviamo peggio.

Ed è anche il momento di ripensare all’impronta che si vuole imprimere al turismo mordi e fuggi, quello spesso più maleducato e distratto che ambisce a comprare gli immancabili (purtroppo) souvenir kitsch che umiliano questa terra. E’ un problema mai risolto che indigna molti fiorentini. Certo, lo spettro dei rincari che si stanno abbattendo sul settore del commercio, non è affatto affare di poco conto. Ma Firenze ha le carte in regola per fare il passo (possibile).

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