L’asilo nido funziona bene E le liste d’attesa crescono

Ai 104 posti disponibili dell’anno scorso ne sono stati aggiunti 10, ma non bastano

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C’è un servizio comunale a Borgo San Lorenzo che piace. Magari è un servizio di nicchia, perché riguarda un centinaio di famiglie. Si tratta dell’asilo nido, che nel capoluogo è presente da decenni e che negli ultimi anni ha visto significativi investimenti. A leggere i risultati dei questionari sul gradimento emerge che chi utilizza il nido borghigiano è parecchio soddisfatto. L’alto indice di gradimento ha però un risvolto problematico, giacchè crescono le domande di accesso e il Comune – che ha aperto le graduatorie anche a chi è residente in altri comuni mugellani – non ce la fa ad accogliere tutti. "Anche quest’anno abbiamo fatto il possibile – spiega il vicesindaco con delega all’istruzione Cristina Becchi (nella foto a destra) – per incrementare l’offerta, prevedendo dieci posti in più rispetto ai 104 esistenti, con un aumento pari al 10%".

Tante sono le famiglie che hanno fatto domanda di ingresso al nido per i loro figli, ben il 55% delle famiglie residenti con bambini 0-3 anni. "E’ un dato importante, e sopra la media", nota Becchi, che sottolinea il lavoro fatto negli anni sulla qualità dei nostri nidi: spazi progettati a misura di bambino per il gioco, il pranzo e la nanna e un progetto educativo. "A chi segnala la carenza dei posti disponibili – aggiunge poi – tengo a precisare che il Comune ha superato da molti anni l’obiettivo fissato a livello europeo, ovvero la frequenza del servizio educativo da parte di almeno il 33% di bambini fra 0-3 anni. Borgo San Lorenzo infatti può attestare che il 51% dei bambini residenti frequenta uno di questi servizi (nido e giocanido). E se consideriamo solo i posti di asilo nido siamo a una percentuale del 39%, ben oltre gli obiettivi europei".

Anche sul piano economico il "nido" borghigiano ha una particolarità: "Nonostante le difficoltà di bilancio – sottolinea Becchi – le tariffe sono ferme dal 2015 e sono le più basse di tutto il Mugello, coperte per il 60% dalle risorse comunali, oltre 600mila euro". E alle famiglie con bambini rimasti al momento in lista d’attesa Becchi dice: "Comprendo i disagi, ma come amministrazione abbiamo poche possibilità di manovra e le abbiamo messe tutte in atto. Qui la questione è nazionale: occorre lavorare per trasformare il nido da servizio a domanda individuale a servizio scolastico. Ovvero deve essere un diritto e un’opportunità per tutti i bambini".

Paolo Guidotti

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