Le lapidi con le terzine dantesche sono 33 in città e tappezzano torri, angoli di strada, chiese, palazzi del centro storico. Avevano bisogno di un restauro così Palazzo Vecchio le ha inserite con le donazione legate all’ArtBonus. A finanziare l’intervento è stata Costa Crociere con una somma complessiva di 70mila euro. "Le targhe dantesche che abbiamo restaurato rappresentano la personalità e la storia della nostra città – ha commentato l’assessore ai Lavori pubblici Titta Meucci – una testimonianza che non poteva essere lasciata al degrado e all’incuria e che per questo abbiamo voluto riportare all’antico splendore, anche grazie a Costa Crociere".
L’idea di realizzare le targhe con le terzine dantesche maturò tra il 1900 e il 1907 quando il Comune affidò il progetto a un’apposita commissione di cui facevano parte Isidoro del Lungo, Piero Torrigiani, Giuseppe Lando Passerini, Orazio Bacci, Guido Carocci, Attilio Formilli e Luigi Minuti. Le lapidi furono collocate sulle facciate di alcuni palazzi e i lavori si conclusero nel 1907, anno che vide anche la pubblicazione della prima edizione critica moderna di un’opera di Dante, la Vita nuova. Sette le citazioni tratte dall’Inferno, cinque dal Purgatorio e 21 dal Paradiso: tracciano un percorso attraverso i luoghi citati da Dante.