REDAZIONE FIRENZE

La Sinistra verso il voto: "Mai col Pd, meglio M5S. Ora le proposte, poi i nomi"

Prove di coalizione tra Spc, Potere al Popolo, Firenze Città aperta e Si "L’effetto Schlein non esiste, noi vogliamo essere alternativi a Nardella e Renzi".

La Sinistra verso il voto: "Mai col Pd, meglio M5S. Ora le proposte, poi i nomi"

di Niccolò Gramigni

FIRENZE

Dice di non avere definito "una proposta da presentare per Firenze nel 2024" perché i tempi ancora non sono maturi e infatti da oggi parte l’iter – alle ore 21.15 al Teatro l’Affratellamento – per riflettere su programmi (prima) e nomi (dopo). Tuttavia il consigliere di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi, anima vera della Sinistra insieme alla capogruppo Antonella Bundu, qualche indicazione la fornisce. Punto primo: "Ad oggi non vediamo le condizioni per un’alleanza col Pd. Il Pd è incompatibile con la nostra idea di sinistra. Siamo a disposizione delle realtà che vogliono costruire un’alternativa a Nardella e Renzi". Punto secondo, direttamente collegato al primo: "L’effetto Schlein non esiste. Qui la stagione Nardella-Renzi non è finita sul tema delle politiche della città". Magari, ironizza, è "finita dal punto di vista personale visto che non si parlano più". La corsa a giugno 2024 è iniziata e Palagi, che ha riunito a Palazzo Vecchio gran parte della Sinistra in città, è ottimista. Parecchio.

Sulle elezioni della prossima primavera per il dopo Nardella e un eventuale ballottaggio, sostiene, "non vedo perché non ci potremmo essere noi". Come accaduto a Campi Bisenzio. "D’altronde se analizzo le altre forze dico questo: la Lega non è in grado di rappresentare un’alternativa seria, di Fdi non abbiamo capito la visione della politica della città, il Pd subisce Iv". Manca un riferimento diretto al M5s e non è casuale, intendendo per 5 Stelle la parte dei grillini legata al capogruppo a Palazzo Vecchio Roberto De Blasi e alla collega in Consiglio regionale Irene Galletti (sorpresa: le correnti non sono solo nel Pd): "Ad oggi non c’è stata alcuna interlocuzione ufficiale con loro e poi rispettiamo i dibattiti interni del M5s", si affretta a dire Palagi. Ma è evidente che ad oggi, se asse ci deve essere, sarà con loro.

Intanto la Sinistra si presenta unita ed è un unicuum se pensiamo al passato. Lo si percepisce anche dall’organizzazione: ci saranno cinque assemblee nei quartieri cittadini e un evento, il 5 novembre a San Bartolo a Cintoia, che sarà uno spartiacque per rendere il tutto più concreto. È stato firmato poi un documento che parla di pace, vivibilità, transizione ecologica, lotta a razzismo e fascismo, accoglienza ai migranti. Tutti d’accordo ed è un passo avanti.

La presidente di Firenze Città aperta Chiara Giunti, l’ex consigliere del Quartiere 1 a Firenze e esponente di Potere al Popolo Giorgio Ridolfi, la portavoce di Firenze Possibile Bianca Galmarini, il segretario provinciale di Rifondazione Firenze Lorenzo Palandri e Grazia Turchi di Sinistra Italiana dicono che "Firenze è invivibile, noi siamo coerenti, siamo contro la speculazione dei grandi gruppi immobiliari". E il nome del candidato? Nel 2019 fu scelta Bundu che oggi dice di voler dare "un’alternativa vera agli elettori perché ad esempio Lega e centrosinistra su molti temi come multiutility e aeroporto vanno a braccetto". Qualcuno nell’ambiente aveva timidamente suggerito il nome di Dario Salvetti, conosciuto per la Gkn: "La mia candidatura non è un’opzione", stoppa subito. Ci sarà tempo, così come il tempo lo avrà il M5s: "Parliamo di proposte e poi di alleanze – commenta De Blasi -. Faremo interlocuzioni con i referenti provinciali e regionali, ovvero Andrea Quartini e Irene Galletti. Poi vedremo".