"La sentenza Usa lascia esterrefatti"

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Onorevole alla luce della sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti c’è spazio nel nostro Paese perché si riaccenda il dibattito sulla legge 194 che consente alle donne di abortire?

"No, non c’è spazio - risponde Rosa Maria Di Giorgi, deputata Pd - perché quella legge è un’acquisizione trasversale consolidata nella società italiana".

Eppure, come nell’omelia di San Giovanni del cardinale Betori anche la Chiesa torna spesso sul punto con un forte e costante richiamo alla vita.

"Da cattolica quale sono è doveroso ricordare che la scelta di abortire per una donna non è mai fatta a cuor leggero, è sempre un dramma. Tutti vogliamo difendere la vita. Ma ritengo giusto che la legge dia la possibilità di avere questa opzione quando ci siano condizioni tali di gravità nella vita di una donna per decidere di non portare avanti una gravidanza, come ad esempio nel caso degli stupri. E lo spirito della 194 è anche questo: sostenere la donna in questo drammatico momento".

Che effetto le fa veder tornare a mettere in discussione il diritto all’aborto oggi?

"La sentenza della Corte Suprema americana ci lascia esterrefatti. E’ incredibile che a distanza di oltre 40 anni si metta in discussione un diritto, che appartiene a ogni paese civile. Un diritto per il quale io stessa, da cattolica che difende la vita, mi sono battuta a quel tempo".

Quali sono i rischi che vede?

"Che si possa tornare alle morti per gli aborti clandestini, alle mammane, all’abbandono delle donne in situazioni di nessuna sicurezza. Un salto in un passato che ci siamo giustamente lasciati alle spalle".

Cri.P.

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