La rivincita di Marco In cielo oltre ogni limite

Paracadutista, perse una gamba durante una missione nel Kurdistan iracheno. Oggi ha vinto il campionato di skydiving e i 100 metri per veterani invalidi

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di Fabrizio Morviducci

"Non mollare". Marco Pisani 33 anni, nato e cresciuto a Grassina, se lo è detto molte volte. "Non mollare" è stato il mantra della sua vita. Marco è un parà del nono reggimento incursori ‘Col Moschin’. Formato per le situazioni ‘impossibili’, per le missioni antiterrorismo e le operazioni speciali. Abituato a reagire davanti alle difficoltà, si è trovato davanti a un bivio della vita: nel dicembre 2019 è rimasto ferito gravemente mentre era nel Kurdistan iracheno. Investito dall’esplosione di un ordigno artigianale piazzato sul margine della strada (i famigerati IED), Marco è stato recuperato in gravi condizioni, tanto che i medici hanno dovuto amputargli una gamba. "Non mollare". Marco se lo è ripetuto a lungo in quel letto d’ospedale.

"Le motivazioni che mi hanno spinto a diventare un incursore – racconta – mi hanno spinto anche a riprendermi da questa grave ferita". E in questo percorso lo sport, la sfida ad alzare l’asticella che lo sport porta con sé, è stato determinante. Nello scorso fine settimana, Marco è diventato il primo campione di skydiving indoor, vincendo la classifica assoluta del primo campionato internazionale mai organizzato. Brividi lungo la schiena non appena sono partite le note dell’inno; ma non è stato l’unico successo per Pisani, che a inizio maggio ha vinto anche la medaglia d’oro nei 100 metri piani all’Invictus, il campionato ideato dal principe Harry del Galles e dedicato ai veterani di guerra che hanno contratto disabilità permanenti in servizio. Un risultato incredibile raggiunto grazie alla protesi da corsa ricevuta dalla Disabili No Limits, la onlus fondata dall’atleta paralimpica Giusy Versace.

A questo punto il caporalmaggiore scelto, tesserato per il Gruppo sportivo paralimpico della Difesa ha diverse opzioni davanti a sé. Sicuramente la principale è quella di tornare in uniforme. "Ho presentato la domanda – ha detto – per il ruolo d’onore dell’Esercito. Credo in questi valori. Il mio lavoro è quello. Sono in attesa di una chiamata". Ma nel frattempo c’è anche l’impegno per il riconoscimento dell’attività dei veterani. Che al rientro dalle missioni, finito il servizio, hanno bisogno di reinserirsi ‘nel mondo’ di trovare un lavoro, a maggior ragione se hanno riportato ferite che difficilmente il tempo riesce a cancellare. Marco ha risposto con l’esempio. Determinante l’idea di tornare a indossare l’uniforme, di praticare lo sport per abbattere le barriere, essere d’ispirazione per chi ha difficoltà a ripartire. E sicuramente per un paracadutista, ricominciare a provare le emozioni del volo è stato sicuramente un passo importante.

"In questi giorni – racconta – non ho trovato il tempo di andare all’aeroporto di Tassignano per farmi certificare e ottenere l’idoneità fisica al lancio in volo. Ma sarà la prossima cosa che farò adesso". Per le sue gesta sul campo, Marco Pisani è stato decorato con la croce d’oro al merito dell’Esercito, la più alta onorificenza concessa a un militare. Questa la motivazione: "Incursore dell’Esercito italiano nell’ambito dell’operazione Prima Parthica in Iraq, forniva un contributo determinante nella pianificazione e nella condotta di numerose operazioni di eccezionale valenza operativa. Con impareggiabile coraggio e somma perizia, anche a rischio della propria vita, supportava le forze curde nel contrastare le considerevoli attività terroristiche degli esponenti del sedicente stato islamico, conducendole al pieno conseguimento di importanti risultati operativi. Fulgido esempio di graduato che, con la sua dedizione al servizio, ha contribuito ad accrescere il prestigio delle Forze speciali e della Forza armata in ambito interforze e internazionale".

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