EVA DESIDERIO
Cronaca

La resilienza e il coraggio di reinventarsi

Eva

Desiderio

Le ultime collezioni si chiamano "Farfalle d’inverno" e "Luxury Piercing", e sono come tutte le creazioni di Elisabetta Carletti, designer di gioielli, pieni di valori e tenerissimi. Tutto nasce a Firenze nel 2009 quando Betty, come la chiamano in famiglia e la chiamava l’adorato marito l’imprenditore Federico Lastrucci, scomparso un anno fa a 52 anni per una malattia senza scampo lasciandola sola con due figli, Sofia e Tancredi, decide di lasciare la carriera di avvocato e di docente per mettersi a produrre, da sola, piccoli gioielli battezzando il brand "Maman et Sophie", nome dolcissimo ed evocativo. Oggi dopo 11 anni da quella intuizione-fascinazione Elisabetta Carletti ha un portafoglio di 270 clienti, tutte belle gioiellerie, che a VicenzaOro acquistano ogni anno le sue creazioni. Ancora una storia di moda fiorentina di successo, sbocciata quasi per caso ma col coraggio di chi ha grande fantasia e migliore immaginazione.

Ora che Federico, che l’affiancava in azienda dal 2012 per tutta la parte di produzione e commerciale, non c’è più questo 2020 è stato un anno cruciale, di ripensamento di vita e di lavoro per Betty che con coraggio e resilienza è riuscita a reinventarsi come creativa con quella forza che forse solo le donne, e le mamme, sanno trovare dentro di sé. Dal primo laboratorio in San Frediano e le prime collane e i primi orecchini venduti da Privè e Flow quasi per gioco, ecco ora che "Maman et Sophie" è in via Maragliano in uno spazio che presto sarà di 400 mq. Qui lavorano 20 persone, con la stitista e titolare in testa, tutte donne e due soli uomini. La luce dell’oro vero 18 carati delle ultime collezioni, i brillantini e i cuoricini, le stelle, i fiorellini fanno parte di un mondo romantico e senza età.

"Il mio stile è una ricerca di armonia e bellezza - spiega Elisabetta Carletti che sogna un suo primo negozio proprio a Firenze - sempre però con un tocco di irriverenza, di inedito, fuori dagli schemi". Elisabetta ha fatto sempre tutto in prima persona, con quel gusto minimal-chic che le viene naturale, "e in azienda nessuno mi può insegnare nulla" dice orgogliosa.