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Cronaca

La ministra Bernini: "Tecnologia, una risorsa da temperare con la nostra umanità"

Il ministro ha partecipato a Palazzo Vecchio al convegno nazionale del Codau (convegno dei direttori generali delle amministrazioni universitarie), dal titolo "L'università del futuro tra umanesimo, intelligenza artificiale e governo dei dati"

Convegno CODAU. Ministro Bernini

Firenze, Palazzo Vecchio. Convegno Nazionale Codau. Interviene il ministro dell’Istruzione Anna Maria Bernini. (Foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, 19 settembre 2024 - “Il rigore della tecnologia? Può essere temperato solo dalla nostra umanità”. La ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha partecipato a Palazzo Vecchio al convegno nazionale del Codau (convegno dei direttori generali delle amministrazioni universitarie), dal titolo "L'università del futuro tra umanesimo, intelligenza artificiale e governo dei dati". Durante l'evento, il ministro ha affrontato alcuni temi chiave riguardanti l'evoluzione dell’Università in Italia, con un focus particolare sullo stato di attuazione del Pnrr e sulle riforme in atto, tra cui la questione del numero chiuso per alcune scuole, Medicina in primis.

Per quanto riguarda il numero chiuso, Bernini ha ricordato che il governo ha già avviato un “processo di ampliamento progressivo del numero di posti disponibili, in linea con i fabbisogni del sistema sanitario e le richieste del mercato del lavoro”. Tuttavia, ha sottolineato la necessità di un'apertura "programmata e sostenibile", basata su una visione strategica per evitare squilibri tra il numero di laureati e le opportunità lavorative. Il Ministro ha poi espresso perplessità rispetto al sistema passato dei test d'ingresso, criticando il fatto che le banche dati fossero chiude e che dunque favorissero un “mercato opaco di corsi di preparazione”. Ora, invece, i test sono basati su banche dati aperte e pubbliche, e garantiscono “maggiore equità e accesso agli strumenti di preparazione”.

Un'altra novità in discussione riguarda l'introduzione di un "semestre caratterizzante", che permetterà agli studenti di affrontare subito esami significativi spendibili sia a Medicina che in corsi affini. Una sorta di “sistema predittivo” per dar modo ai ragazzi di testare le loro attitudini. Nel corso del suo intervento, Bernini ha fatto il punto sull'attuazione del Pnrr, sottolineando come questo abbia rappresentato “un'importante iniezione di risorse” per il sistema universitario. "Non esistono individualità, esiste un ecosistema che lavora insieme per fare innovazione", ha dichiarato, invitando a una visione collettiva e a una collaborazione tra pubblico e privato. Grazie ai fondi del Pnrr, l'università italiana, ha ricordato, ha ricevuto un finanziamento straordinario di 11 miliardi di euro, che sono stati investiti principalmente nelle infrastrutture di ricerca. Sono nati nuovi poli d'eccellenza in diverse città italiane, ciascuno dedicato a temi strategici per il futuro: mobilità sostenibile a Milano, big data a Bologna, terapie geniche a Padova, agricoltura tecnologica a Napoli e biodiversità a Palermo. L'obiettivo è garantire continuità a queste strutture, affinché possano diventare autonome dal 2026 e capaci di attrarre nuovi fondi e soci. "Il pubblico da solo non ce la fa", ha affermato Bernini, ribadendo la necessità di coinvolgere il settore privato e altre realtà internazionali per sostenere il sistema della ricerca e dell'innovazione.