La lettera ai preti: "Promuovete il nostro vino"

L'Istituto diocesano sostentamento del clero di Firenze cerca promoter di specialità agroalimentari tra sacerdoti e religiosi per valorizzare l'azienda agricola della Chiesa nel Chianti.

A.a.a. promoter di specialità agroalimentari cercasi, qualifica richiesta al candidato: essere ordinato prete o frate. Potrebbe essere riletta ironicamente così la richiesta che l’Istituto diocesano sostentamento del clero fa in una lettera datata 18 marzo a sacerdoti, diaconi e religiosi fiorentini. Lo scopo è nobile: provvedere ai presbiteri. Missione che l’Isdc compie gestendo il patrimonio immobiliare della Chiesa, tra cui l’azienda agricola Pieve di Campoli, nel cuore del Chianti, oltre 50 ettari coltivati a vite e quasi 20mila piante di olivo tra San Casciano e Barberino-Tavarnelle che vende le proprie eccellenze nei due negozi, uno vicino all’azienda stessa e l’altro in piazza del Duomo.

"È stata riorganizzata l’azienda sotto il profilo della gestione, è stata attrezzata di nuovi mezzi agricoli, sono stati rinnovati ed ancora stiamo rinnovando diversi ettari dei nostri vigneti – si premette nella missiva –. Tutto ciò è finalizzato a un miglioramento quantitativo e soprattutto qualitativo dei nostri prodotti attraverso operazioni di comunicazione e marketing. Le produzioni di vino imbottigliato sono cresciute notevolmente così pure la commercializzazione sia locale, sia italiana sia all’estero. Importanti riconoscimenti dei nostri prodotti sono stati ottenuti grazie anche alla partecipazione a fiere ed eventi locali e nazionali". Si ricorda poi che "particolare menzione merita il nostro Vin Santo, eletto Vin Santo della nostra amata Cattedrale" e "il nostro olio extravergine per il quale l’azienda sta investendo importanti risorse, finalizzate alla realizzazione di un nuovo frantoio per raggiungere l’eccellenza", ma soprattutto si sottolinea che "l’azienda appartiene alla nostra storia e realtà diocesana di cui è indiscussa testimone di quella eredità che per tanti secoli ha sostentato il clero". E quindi, annunciando sconti, la richiesta ai sacerdoti di farsi promotori di vino e olio e altre specialità, perché "aldilà delle operazioni di marketing voi rappresentate il canale privilegiato per la promozione di questi prodotti che sono ‘nostri’ ovvero di tutta la chiesa fiorentina".

Carlo Casini

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