CHIARA CASELLI
Cronaca

La leggenda del piano in concerto. Ecco la bellezza romantica di Sokolov

Al festival del Maggio torna il compositore russo: nel repertorio anche musicisti dell’epoca di Shakespeare

Il pianoforte torna protagonista dell’87° festival del Maggio Fiorentino. C’è grande attesa per il ritorno, a distanza di un anno, del grande pianista Grigory Sokolov, che lunedì 16 giugno prossimo alle 20, tornerà a calcare il palcoscenico della Sala Mehta nel secondo concerto in cartellone (dopo quello di Yo Yo Ma) realizzato in coproduzione con gli Amici della Musica di Firenze. Quella di Sokolov a Firenze è una presenza assidua, e mai scontata. Anche quest’anno, il pianista russo unisce al repertorio più squisitamente romantico, di cui da sempre è interprete sommo, una sua particolare predilezione per i musicisti inglesi dell’epoca di Shakespeare e di Elisabetta I, ai quali riserva da anni una cura particolare e inconsueta. Si tratta infatti di trasferire le originarie e lievi sonorità del virginale, strumento a tastiera a corde pizzicate, a quelle più ampie e versatili ma non meno delicate del pianoforte moderno, in una magia di abbellimenti e sfumature in cui il pianista russo è inimitabile. Tutta la prima parte del concerto è dedicata a William Byrd (1540-1623) con una lunga serie di brani tratti dal Fitzwilliam Virginal Book, la prima raccolta di pagine per tastiera del tardo periodo elisabettiano: "John come kiss me now", "The first pavan. The galliard to the first pavan", "Fantasia", "Alman", "Pavan: The Earl of Salisbury. Galliard. Second galliard" e "Callino casturame". Tutto Brahms nella seconda parte, con le Quattro Ballate op. 10 composte nel 1854 a vent’anni, e le Due Rapsodie op. 79, espressione della maturità artistica.

Sokolov, che al Maggio ha debuttato nella primavera del 2015 e ha esordito nelle stagioni degli Amici della Musica nel 1969, ha iniziato a suonare il pianoforte a cinque anni e, due anni dopo, ha iniziato gli studi al Conservatorio di Leningrado, dove ha tenuto il suo recital di debutto nel 1962. A 16 anni è diventato il musicista più giovane a ricevere la medaglia d’oro all’ "International Cajkovskij Competition" a Mosca. Si è esibito a lungo come solista in concerto con orchestre di altissimo livello, collaborando anche con la New York Philharmonic.

Chiara Caselli