BARBARA BERTI
Cronaca

In viaggio alla scoperta dell’universo E il satellite ha l’accento fiorentino

Tutto pronto a Cape Canaveral in Florida per il lancio di Euclid che oggi partirà per un viaggio di sei anni. È stata la Leonardo di Campi Bisenzio a creare i micropropulsori a gas freddo per osservare le galassie.

In viaggio alla scoperta dell’universo E il satellite ha l’accento fiorentino

di Barbara Berti

A Cape Canaveral in Florida è tutto pronto per il lancio di Euclid, la missione da 1,4 miliardi di euro dell’Agenzia Spaziale Europea progettata per scoprire di che sono fatte la materia e l’energia oscura che occupano il 95% dell’universo. Una missione che parla anche fiorentino visto che la tecnologia a bordo del satellite nasce alla Leonardo di Campi Bisenzio, centro d’eccellenza nel settore dello spazio con oltre 230 ingegneri, fisici e tecnici.

La partenza è prevista oggi alle 17,11 ora italiana, con un razzo Falcon 9 della compagnia SpaceX di Elon Musk: il satellite tra circa un mese raggiungerà la sua destinazione, a una distanza media di 1,5 milioni di km oltre l’orbita terrestre, dove resterà per circa sei anni. Euclid studierà l’espansione e l’evoluzione dell’universo, per comprendere come la sua struttura si è formata nella storia cosmica.

A partire da questi dati, gli astronomi saranno in grado di desumere le proprietà dell’energia e della materia oscura, che insieme contribuiscono al 95% dell’Universo, e della gravità, chiarendo meglio la loro esatta natura. Per farlo, il satellite sarà equipaggiato - tra gli altri strumenti - di un telescopio che effettuerà una mappatura di oltre un terzo del cielo extragalattico (ovvero al di fuori della Via Lattea), osservando miliardi di galassie fino a dieci miliardi di anni luce, e scattando immagini di altissima accuratezza in luce ottica e nel vicino infrarosso.

Affinché si potessero osservare galassie così distanti, nello stabilimento campigiano (in sinergia con quello milanese), sono stati realizzati i micropropulsori a gas freddo. Ma soprattutto, nasce nelle ex Officine Galileo il “Fine Guidance Sensor“ (FGS), cioè il “sensore guida“ le cui informazioni permetteranno di decidere come puntare il telescopio. Questo strumento è la versione ipertecnologica e ultraprecisa di un sestante (strumento utilizzato nell’antichità per la navigazione celeste) capace di calcolare ogni due secondi l’orientamento del telescopio nello spazio con un’accuratezza finora mai raggiunta da un satellite europeo. È dotato di un sensore di luce molto potente capace di cogliere il bagliore delle stelle più deboli, che sono poi confrontate con una mappa di oltre 500 milioni di stelle, talmente grande che si è dovuto suddividerla in 48 zone di cielo. Ancora una volta, il sito fiorentino della Leonardo si conferma all’avanguardia per la progettazione e produzione di sistemi elettro-ottici per applicazioni terrestri e spaziali, di radar navali e di apparati per le comunicazioni professionali sicure.

In tema spazio, nell’azienda di Campi sono nati oltre 800 sensori di assetto e numerosi strumenti elettro-ottici ad alta tecnologia utilizzati nelle più importanti missioni spaziali internazionali come James Webb Space Telescope, Prisma, Cassini, Rosetta, Juno, Copernicus e tanti altri fino alla più recente Euclid.