Il ridotto del teatro rinato con i volontari

Fra un mese la preapertura. E’ destinato a mostre, incontri. e piccoli spettacoli. Intanto. la raccolta fondi continua

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Manca un mese preciso e poi il teatro cinema Bruschi potrà tornare ad accogliere ufficialmente la comunità. È un evento atteso da oltre 40 anni: costruito nel 1932 dal cavalier Rodolfo Bruschi proprio nel cuore di Rignano, per donare ai suoi concittadini un luogo culturale e di ritrovo in un periodo di pieno sviluppo, ha chiuso i battenti nel 1978. Da allora aspetta di tornare a nuova vita. Il sogno diventa realtà grazie all’opera di un gruppo di volontari che, riuniti sotto l’associazione che prende il nome dalla stessa struttura, ha ottenuto dalla famiglia proprietaria il comodato d’uso in cambio del recupero.

Il crowfunding (ancora in corso) ha avuto successo, grazie alle donazioni di tanti cittadini e al sostegno da parte della BCC Valdarno fiorentino. Il ridotto sta a poco a poco rinascendo per organizzarvi piccoli eventi come mostre di fotografia e pittura, spettacoli dal vivo di musica, prosa e poesia e ospitare iniziative culturali proposte dal territorio, ma anche assemblee dei soci, con una ‘finestra’ trasparente sullo storico palcoscenico, nel sogno di far ripartire anche quella parte. Le vecchie sedie della platea però, risalenti agli anni ’60, non sono più a norma. Nel ridotto ne andranno una sessantina, altre verranno tenute per futuri eventi all’aperto e alcune storiche sono in vendita per la raccolta fondi.

Intanto c’è una data: 5-6 giugno, quando il ridotto avrà la sua nuova pre-apertura con una prima mostra di opere d’arte donate da diversi artisti. Saranno poi assegnate ai vincitori di una lotteria con biglietti in distribuzione nei negozi "Segnali di Fumo" e "Calzature Olmi" o attraverso i membri dell’associazione. Un’opera donata dal maestro Massimo Callossi sarà invece messa all’asta durante la premiazione. Con tutto il ricavato di asta, lotteria e vendita delle sedie, sarà ristrutturato il bagno e reso accessibile anche ai disabili.

Manuela Plastina

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