Il mistero di Capo Verde. "Vogliono far dimenticare la morte di David"

La strana e atroce fine del 31enne cooperante a Capo Verde. La sorella: "Autorità locali reticenti, hanno qualcosa da nascondere"

Migration

Firenze, 30 marzo 2021 - David Solazzo, 31 anni, agronomo, cooperante per Cospe Firenze, fu ritrovato morto il 1° maggio 2019 nella sua casa sull’Isola di Fogo a Capo Verde. Lavorava a un progetto sulle biodiversità. Paula Silva, procuratrice di Sao Felipe, si è limitata a far eseguire l’esame necroscopico. Dalla penisola al largo del Senegal è ritornato David col referto medico legale. Decesso per ‘choc emorragico da recisione di tre vasi sanguigni del braccio destro’. Nient’altro. Sostegno alla famiglia dall’ambasciata italiana a Dakar, dal consolato onorario di Capo Verde a Firenze e da Palazzo Vecchio. L’onorevole Laura Boldrini vuole fare un’interrogazione parlamentare.

Alessandra Solazzo, la tragedia di suo fratello morto in circostanze misteriose quasi due anni fa a Capo Verde può essere paragonata a quella di Giulio Regeni avvenuta tre anni prima in Egitto?

"Purtroppo sì. Le richieste di inquirenti e investigatori ignorate nell’intento sembra di far coprire queste vicende da un velo di oblìo. Le tante sollecitazioni possono far smuovere le acque. Occorrono mobilitazioni ai più alti livelli, come sembra adesso finalmente nel caso Regeni. Tra l’Italia e l’Egitto ci sono rapporti e interessi non solo turistici ben più rilevanti rispetto a quelli che abbiamo con Capo Verde. Fatto sta che finora per il nostro caso non ci sono state mobilitazioni. Ma ci contiamo. Abbiamo il supporto del Comune e l’onorevole Boldrini si è spesa per una possibile interrogazione parlamentare".

L’atteggiamento reticente delle autorità capoverdiane: è disinteresse hanno qualcosa da nascondere?

"Visto il comportamento mi viene da pensare e da dire che hanno qualcosa da nascondere".

Forse non vogliono compromettere il turismo?

"Può essere un motivo, tenere bassa l’attenzione per mantenere attrattiva".

Che poi a dispetto della nomea di paradiso terrestre, ne sono successe tante, laggiù

"Esatto. Conosco alcuni precedenti sanguinosi. Di diversi casi con un comune denominatore: una violenza estrema, inaudita. Ci può essere, c’è molta violenza, laggiù".

Torniamo ai vostri contatti: l’Ambasciata italiana a Dakar ha sollecitato le autorità capoverdiane

"Prima con l’ambasciatore Paolo Venier. Poi con quello subentrato nel novembre scorso: Giovanni Umberto De Vito. Sempre senza avere risposta. Incredibile. Anche pochi giorni fa. Ma come è possibile che delle Istituzioni straniere neppure si degnino di rispondere alle nostre? Ecco l’ultima email ricevuta dal primo segretario dell’ambasciatore italiano: "Gentile Signora, desidero informarla che siamo tornati in questi giorni a richiedere notizie sul decesso di suo fratello alle autorità di Capo Verde. Abbiamo rappresentato l’aspettativa di una maggiore collaborazione con la Direttrice del Ministero degli Esteri che si occupa della questione. Purtroppo mi spiace comunicarle che da parte capoverdiana non ci sono ancora reazioni sugli esiti delle indagini, che non mancheremmo nel caso di condividere subito con lei".

E questo vale anche per le rogatorie chieste dalla procura di Roma sempre tramite ambasciata.

"Purtroppo sì, come meglio può spiegarvi il nostro legale. Nessuna risposta. Pensi che nonostante i solleciti sono ancora laggiù, se ci sono, la macchina fotografica, il computer e il telefonino di David..Incredibile. E pensare che dopo appena 48 ore la procuratrice decise di dissequestrare l’abitazione inondata di sangue"

A questo proposito tra le tante incongruenze c’è un episodio che l’ha colpita.

"Sono nell’Isola di Fogo, il giorno prima di ripartire per l’Italia con David. Incontro la procuratrice Silva per la restituzione delle chiavi di casa. Cerco di entrare, voglio girare un video per documentare lo stato dei luoghi, tutto quel sangue. E lei me lo impedisce. A casa dissequestrata! Strano davvero. Io non so come e perché David sia morto. Ma capisco che laggiù vogliono far calare l’attenzione. Archiviare tutto, senza clamore".

 

 

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro