IACOPO NATHAN
Cronaca

Il mercato proibito dei Ciompi Adesso si vende anche la ’neve’ Basta darsi il cinque per una dose

Una giornata in piazza a osservare i movimenti di spacciatori e clienti, tra inviti nascosti e segnali impercettibili ma chiari. "Hai una banconota o uno scontrino, che devo fare un colpo?"

di Iacopo Nathan

"Hai mica una banconota o uno scontrino, che devo fare un colpo?". Sembra la frase tratta da un film come Trainspotting, in cui il mondo della droga è talmente sdoganato da diventare la normalità, invece non è altro che piazza dei Ciompi, in un (apparentemente) innocuo mercoledì sera ben prima dello scoccare della mezzanotte.

"Sai l’ho comprata da quei ragazzi, ma ho dato a loro l’ultima banconota, e ora non so come fare". Un ex ragazzo, sulla quarantina, cellulare in mano con sopra della polvere bianca ammonticchiata e lo sguardo perso.

Si tratta di una scena vissuta in prima persona, durante un viaggio nella Firenze notturna, dopo tante segnalazioni di una rinata piazza di spaccio.

La più cruda delle conferme, perché trovare della cocaina in pieno centro città – perché di questo si tratta – è incredibilmente facile, come testimonia anche questo singolare incontro.

A pochi passi dal nostro interlocutore c’è un gruppetto di ragazzi, che armeggiano sacchetti e pacchetti di sigarette, ben nascosti da berretti e cappucci, cercando di non dare troppo nell’occhio. Ma a un occhio appena più attento, qualcosa non torna. Qualcuno passa, si ferma giusto per pochi secondi – solitamente si scambiano il cinque come nei film americani – e via, lo scambio à già bell’effettuato.

Passando qualche ora, tra la vecchia loggia del pesce e i giardinetti dei Ciompi, la scena, questo passaggio di mano si ripetono fin troppe volte, a testimoniare come la pratica non sia certo sporadica, ma anzi ormai un’usanza, una ’prassi’ consolidata.

Qualcuno passa in bicicletta, altri arrivano con gli scooter o in macchina, ma la situazione non cambia, un rapido saluto, le mani che si uniscono e tutto finisce.

Una situazione paradossale, vista l’ora e visto il luogo, in barba al passaggio di chi è appena uscito dai ristoranti o deve semplicemente salire in auto, spaccio e consumo non si fermano mai.

La cosa peggiore, però, è che anche i Ciompi non dormono mai, un po’ come New York. Infatti, la situazione cambia pochissimo tra la notte ed il giorno, visto che l’antifona è pressochè identica anche la mattina dopo. Si spaccia, si compra senza soluzione di continuità. Il "business" non conosce soste o quasi. Sono cambiate le persone, ma non le posizioni, per quello che sembra essere un meccanismo rodato.

In due restano appoggiati al muretto del giardino, altri due controllano chi arriva e chi si guarda intorno, altri restano seduti sulle panchine. E gli stessi passaggi di mano vengono fatti all’ora di pranzo, in una giornata di sole, con i turisti ai tavolini dei bar della piazza.

"La situazione è assolutamente nota a tutti – racconta Lorenzo, un residente -. Qui la notte succede qualsiasi tipo di cosa, dallo spaccio alla violenza, ma nessuno fa niente. La cosa peggiore è che anche queste persone non hanno paura di nulla. Che ci sia la piazza vuota o che ci siano trecento persone, qui tutti continuano a fare gli affari loro".

"Ormai ho paura a passare di notte dalla piazza – aggiunge Francesca –. Le ultime volte mi si sono avvicinati, mi sono molto spaventata. Tutti lo sanno ma nessuno fa niente, questa è la cosa più grave e triste. Ultimamente è ancora peggio, ma vivo qui da una ventina d’anni ed è sempre stata una zona di spaccio notturno, purtroppo".