
Tutti i protagonisti del giovane Lord di Henze al Maggio Musicale Fiorentino
E’ un’eredità del passato ma anche una promessa per il futuro, quella che vede il Teatro del Maggio scommettere sul repertorio contemporaneo. "Der junge lord" (Il giovane Lord) di Hans Werner Henze, seconda opera nel cartellone dell’87° Festival dopo Salome e prima di Aida, oltre a rappresentare un consistente investimento in termini di risorse artistiche si propone come uno schiaffo al pregiudizio secondo cui, morto Puccini, l’opera del Novecento sia inascoltabile e incomprensibile. "Tutt’altro", afferma il sovrintendente Fuortes. "Da molto tempo inseguivo questo progetto. È una partitura straordinaria con una musica e un libretto meravigliosi, in prima assoluta in Italia in lingua originale. Un grande rischio per il teatro che scommette su un’opera ignota e un notevole impegno per il regista Daniele Menghini che ha progettato una scenografia importante, realizzata nei nostri laboratori. D’altra parte il teatro sta vivendo un momento particolarmente felice: più di 3 milioni e mezzo di incassi alla data di ieri: in 4 mesi l’intero incasso dello scorso anno".
Henze, di origini tedesche, ha vissuto in Italia. L’opera risale al 1965 ed è uno dei frutti dell’amicizia e della collaborazione con la poetessa austriaca Ingeborg Bachmann. In una città immaginaria la vita degli abitanti viene stravolta dall’arrivo di un nobile inglese, Lord Edgar, con il suo improbabile seguito di personaggi bizzarri. Tra essi anche il nipote, Lord Barrat, che attrae e inquieta la gente con le sue stranezze. Pur di tenere il passo dei nuovi arrivati, gli abitanti cercano di compiacere il giovane, salvo scoprire alla fine di essere stati ingannati: Lord Barrat non è che una scimmia ammaestrata di un circo. "Ringrazio il teatro – continua il direttore d’orchestra Markus Stenz - per avere avuto il coraggio di correre questo rischio con una passione e un entusiasmo incredibili. Si tratta di un’opera buffa godibilissima in cui ogni circostanza". "Credo che Der junge Lord – continua Menghini – sia già definibile un classico e non un’opera contemporanea.
La vicenda è ambientata nel 1830, cioè in piena Restaurazione dopo la Rivoluzione francese, ma è stata scritta 60 anni fa in un mondo che si stava riconfigurando dopo la guerra". Il cast è formato dall’attore Giovanni Franzoni nella parte di Sir Edgar e, nella corposa compagnia di canto, da Matteo Falcier (come Lord Barrat), Levent Bakirci, Marily Santoro, Caterina Dellaere, Andreas Mattersberger, Marina Comparato, Antonio Mandrillo, insieme ai talenti dell’Accademia del Maggio. La recita del 28 sarà trasmessa su Rai Radio 3.
Chiara Caselli