Il colloquio è andato bene? Ecco come scoprirlo. I suggerimenti per far colpo sull’azienda

Adecco scioglie i dubbi su come comportarsi dopo una selezione

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Ho sostenuto il colloquio. E ora, come mi comporto? È la domanda che chi è in cerca di lavoro si è fatto almeno una volta. Bisogna aspettare? E quanto? Meglio farsi vivi con l’azienda o no? A queste domande dà una risposta Adecco, che sul suo sito adecco.it, oltre agli annunci, offre consigli utili per trovare un’occupazione. La prima cosa da fare dopo il colloquio è cercare di capire se è andato bene o no. Ci sono dei segnali di cui tenere conto. Per esempio se il selezionatore passa molto più tempo con il candidato, magari spiegandogli anche l’azienda, il tipo di lavoro, le responsabilità che dovrà assumersi, significa che molto probabilmente il colloquio è andato bene. Lo stesso se il selezionatore o il manager portano il candidato a fare un giro in azienda, oppure se gli viene chiesto quanto è disponibile a iniziare, quanto preavviso deve dare, quali sono le aspettative di stipendio.

Segnali positivi o negativi si possono percepire anche osservando il linguaggio del corpo del selezionatore. Se farà tanti sorrisi, cenni di assenso, se cercherà un costante contatto visivo, allora vuol dire che ha apprezzato la candidatura. Al termine del colloquio, Adecco consiglia di chiedere al responsabile delle assunzioni la data finale prevista per la scelta del candidato e poi di telefonare o mandare mail al selezionatore per continuare a mostrare entusiasmo e interesse per la posizione per cui ci si è candidati. È bene anche non interrompere la ricerca di lavoro, ma continuare a programmare colloqui e a cercare altre opportunità occupazionali.

Quando arriverà l’attesa risposta dal selezionatore? Il tempo è variabile, a seconda dell’azienda, risponde Adecco. "Il tempo necessario per giungere a una scelta conclusiva – si legge sul sito – può oscillare da alcuni giorni a un paio di settimane, in relazione alla complessità della ricerca e al numero di curriculum ricevuti per la posizione aperta in questione". Per non vivere nell’incertezza, è meglio ricordarsi di chiedere, in sede di colloquio, com’è strutturato il processo di selezione e quale può essere l’attesa stimata per gli esiti: è una domanda lecita. Se il colloquio è andato male, vietato perdersi d’animo. Essere stati chiamati per un colloquio è già un segnale positivo e inoltre sostenerlo è sempre un utile esercizio che permette di migliorare la volta successiva. Per questo è consigliabile ricordarsi le domande poste, capire quando si è dato il meglio di noi stessi, in modo da farne tesoro per la prossima occasione.

Per lasciare un buon ricordo all’azienda è consigliabile scrivere una lettera di ringraziamento. E se invece il colloquio è andato bene, ma non si è convinti del lavoro e si preferisce rifiutarlo, magari perché troppo distante o perché la proposta contrattuale non convince? Si può fare, basta ricordarsi di ringraziare in modo cortese e professionale l’azienda e soprattutto il selezionatore per il tempo che ci ha dedicato.

mo.pi.

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