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Il centro cambia pelle, tutte le trasformazioni Dall’ex banca alla rinascita di Sant’Orsola

Grandi operazioni immobiliari partite nel 2014 per ridisegnare le funzioni e riaprire spazi per decenni chiusi alla città

Anche nel centro fiorentino i palazzi cambiano pelle e pur rispettando le regole si trasformano perché la corsa a conquistare spazi e vetrine è incessante e sempre giocata al rialzo. Qualche volta anche troppo, come dimostra il ’caso’ di Coin che da via Calzaiuoli ha deciso di spostarsi in via Castellani, di fronte all’uscita degli Uffizi, nei locali dell’ex cinema Capitol da anni di proprietà della Camera di Commercio, a causa dell’affitto: troppo alto anche per un grande magazzino di alto livello. Per ora l’ex palazzo Coin resta vuoto in attesa della prossima grande firma disposta a tutto per avere una vetrina nella città dell’arte.

Situazione analoga quella di Zara. In questo caso il grande magazzino di abbigliamento spagnolo ha deciso di chiudere uno dei due store in via Calimala: per affitto troppo alto e per il grandissimo incremento delle vendite on line registrate dalla catena internazionale.

Grandi lavori in corso anche nell’intero isolato fra via Bufalini e via de’ Servi fino a una decina d’anni fa occupato dalla Cassa di Risparmio di Firenze. Una mega operazione immobiliare che va avanti dal 2014 con una parte della ristrutturazione che è già stata completata e che, se tutto va bene, dovrebbe concludersi nell’estate del 2023. Tanto che Palazzo Vecchio già immagina di poter eseguire i lavori per il rifacimento dell’attigua piazza Brunelleschi in quella data. Dal numero 2 al numero 12 di via Bufalini gli immobili sono rimasti alla Fondazione Cassa di Risparmio. Dal numero 6 si accede alla Fondazione, al numero 4 (dove si trova il salone disegnato da Giovanni Michelucci) c’è la filiale di Banca Intesa, mentre al numero 12 i locali sono stati affittati allo Ied, l’istituto europeo per il design, che viste le tante iscrizioni, sta già cercando di allargare i suoi spazi.

La trasformazione più impegnativa riguarda invece gli immobili dal numero 14 in poi di via Bufalini fino a via de’ Servi e via del Castellaccio (dove c’era la vecchia sede dell’esattoria) i palazzi sono stati acquistati dal fondo Colony Capital che fa capo allo statunitense Tom Barrack. La ristrutturazione prevede ai piani alti centoquaranta appartamenti di charme. Al pian terreno almeno due spazi commerciali e l’accesso a un parcheggio condominiale interno da un centinaio di posti.

Altra grande operazione è quella per l’ex convento di Sant’Orsola nel rione di San Lorenzo, attesa da decenni, La Città metropolitana ha firmato una convenzione con i francesi di Artea per la realizzazione di servizi per il quartiere, una scuola di istruzione superiore, laboratori di artisti, un’area fitness e benessere, una ludoteca, uno spazio museale, un giardino urbano, un centro conferenze. Compresi negozi, ristoranti, spazi per l’artigianato e una foresteria.

Infine ai margini del centro fra via Cavour e via San Gallo ci sono le due grandi trasformazioni dell’ex ospedale militare, dove è previsto un mix di funzioni fra residenziale, commerciale e ricettivo, e dell’ex corte di appello che sarà dedicata all’alta formazione e sede dell’Università Europea.

Paola Fichera