Il benessere dei più giovani: "Una buona prevenzione parte anche dalle scuole"

Il presidente della Fondazione Meyer, Carrai: "Sosteniamo la ricerca della medicina pediatrica, ma è fondamentale una formazione a tutto campo".

Il benessere dei più giovani: "Una buona prevenzione parte anche dalle scuole"

Il benessere dei più giovani: "Una buona prevenzione parte anche dalle scuole"

FIRENZE

Tra i partner del Campionato di Giornalismo spicca un’altra istituzione fondamentale per Firenze, la Toscana e non solo, che ha come obiettivo primario la salute e il benessere dei più giovani: la Fondazione Meyer, guidata dal presidente Marco Carrai.

Presidente, perché la Fondazione Meyer ha deciso di essere protagonista attiva di questa iniziativa?

"La Fondazione per statuto finanzia la ricerca, i macchinari e, in definitiva, la frontiera della medicina pediatrica dell’ospedale Meyer. Si parla di artificial intelligence, ma noi abbiamo uno dei reparti più forti al mondo dove si studia neurologia, in definitiva il cervello. Il nostro compito sta anche nel far conoscere queste realtà così all’avanguardia. Troppe volte i ragazzi sono tempestati di informazioni fatue e false: sostenere un progetto come questo dà loro la possibilità di avvicinarsi alla verità e alla giusta e corretta informazione, alla base dell’educazione e della nostra civiltà".

La Fondazione sostiene l’AOU nella cura fisica e psichica del bambino e dell’adolescente, ma dà anche grande importanza all’aspetto dell’educazione.

"E’ fondamentale nella crescita di un bambino: si cura il fisico, ma anche il ragazzo in quanto tale. Non siamo un ente formativo, ma al reparto psichiatrico arrivano tante vittime dei mali dei nostri giorni. Educare, cioè tirare fuori il meglio che ognuno ha, è compito della famiglia e della scuola, ma all’ospedale e alla Fondazione che lo supporta va il compito di rimediare e di capire. Solo capendo si può curare".

Ritiene sia importante parlare di sanità, cura e nello specifico del Meyer all’interno delle scuole?

"Sì, perché la cura parte dalla prevenzione. La stragrande parte delle malattie possono essere prevenute con una corretta alimentazione, lo stile di vita, l’educazione e - non ultimo anzi forse oggi primo - anche l’approccio all’informazione. I social network possono deviare la mente. Consigliare come approcciarli, come utilizzarli e come non venirne dominati è oggi la sfida delle sfide per chi fa cura e per chi fa informazione". Manuela Plastina