I responsi illusori dei sondaggi

Giovanni

Pallanti

I sondaggi preelettorali sono veri? Questa domanda è più che legittima perché, credo, che in amore e in politica quelli che dicono la verità sono pochi. Certamente ci sono anche coloro che pubblicamente esprimono la loro intenzione di voto ai sondaggisti o agli amici. Però ci sono anche migliaia di persone che, per mille ragioni, evitano di dire per chi voteranno. Quel che mi meraviglia è che in televisione ci siano giornalisti che si lamentano perché negli ultimi 15 giorni della campagna elettorale non si possono rendere noti i sondaggi. Esigenze del mestiere avere sempre in mano qualcosa di minimamente concreto di cui discutere. Queste analisi e discussioni sui sondaggi hanno un effetto perverso, più o meno inconsapevole, perché possono indirizzare la massa degli indecisi a saltare sul carro del vincitore. Leo Longanesi, scrittore ed editore di raffinata intelligenza, diceva che gli italiani sono specializzati nel correre in aiuto al vincitore: in questo caso a quello virtualmente reso tale dai sondaggi. Le ragioni per cui un cittadino vota questo o quel partito sono difficilemente comprensbili da osservatori esterni. Per esempio nelle ultime elezioni amministrative per le elezioni dei sindaci ci furono delle sorprese: a Roma e Verona nel ballottaggio i sondaggi davano vincitore un candidato poi battuto. E alla fine della Seconda Guerra Mondiale i sondaggi non erano “scientifici” come oggi ma tutto il mondo pensava che Winston Churchill vincesse le elezioni nel Regno Unito nel 1945. Alla fine del conflitto mondiale che Churchill aveva vinto contro Hitler. Un gigante della storia. Tutti pensavano che sarebbe stato confermato Capo del governo del Regno Unito. Lo pensava anche Stalin, che durante la conferenza di Yalta augurò a Churchill una grande riconferma. Ebbene Churchill perse. In Italia c’è da ricordare la sconfitta di Achille Occhetto nel 1994, anche lui i sondaggi lo davano per vincente e invece perse. Quindi nulla è ancora stato deciso per le prossime elezioni. L’importante è che tutti i fiorentini e gli italiani vadano a votare. Quello che conta saranno i risultati sui voti veri.

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