Giubbe Rosse, "serve un'altra asta giudiziaria per salvare il Caffè"

I timori di lavoratori e sindacati: "Dove sono gli imprenditori fiorentini?"

Giubbe Rosse

Giubbe Rosse

Firenze, 25 giugno 2019 - Non si danno per vinti, non capiscono come mai non ci sia nessun imprenditore pronto a investire su un marchio così prestigioso come lo storico Caffè delle Giubbe Rosse. Non riescono a darsi nessuna spiegazione né i 20 dipendenti né i sindacati, nel caso specifico la Filcams-Cgil. E’ allarme rosso per il caffè letterario dopo che è andata deserta anche l’ultima delle aste giudiziarie, nonostante un un ribasso del 10% della seconda asta, le garanzie per il rinnovo del contratto di locazione dello storico locale in piazza della Repubblica a Firenze e la presenza del marchio nella curatela fallimentare.

Tante le garanzie per i potenziali acquirenti, nessuna la proposta giunta al giudice delegato. Non c’è più tempo da perdere, questa la parola d’ordine del sindacato, è in questa ottica che sta spingendo sul curatore fallimentare per un incontro con il giudice per fissare un'altra asta giudiziaria, la quarta. Nel frattempo si cerca di sensibilizzare il mondo imprenditoriale fiorentino e non solo per cercare di trovare qualcuno interessato a non far sparire per sempre Le Giubbe Rosse. Impresa non facile, dopo il deserto assoluto anche nella terza asta, sul tavolo del giudice non arrivata nessuna busta con dentro un'offerta di 1.152.000,00 euro con rilancio minimo di 35mila euro necessari a rilevare il marchio "Gran Caffè Ristorante Giubbe Rosse - Storico Letterario".

Probabilmente a scoraggiare potrebbero essere i vincoli imposti sull'attività come l'obbligo di mantenere la vetrina e gli arredi inalterati, dall'insegna al bancone oltre a tutti i beni mobili e compreso il contratto di locazione dell'immobile che è in scadenza al 31 marzo 2021.

Questa è solo una ipotesi, anche se per i dipendenti la storia e le caratteristiche dello storico caffè letterario dovrebbero rappresentare invece un appeal molto forte. Da qui la delusione del segretario Massimiliano Bianchi, segretario generale della Filcams Cgil. ”Siamo delusi, molto delusi, mai avrei pensato che in Toscana e anche nel resto del paese stante la notorietà del marchio, non ci fosse un imprenditore, singolo o associato, interessato ad una attività imprenditoriale in pieno centro a Firenze, che avesse voglia di legare il proprio nome al rilancio di un caffè che ha attraversato la storia letteraria del novecento e che è, anche oggi, fra i più famosi non solo in Italia”.

E’ per evitare tutti ciò che il sindacato ha chiesto un incontro a Confocommercio, Confesercenti, Confindustria, Confartigianato, Una e alla unità di crisi della Città Metropolitana di Firenze. Chiamano tutti a darsi da fare per non far chiudere il Caffè Giubbe Rosse. Intanto i dipendenti, molti sono stranieri, aspettano, continuano a lavorare indossando con orgoglio il classico gilet rosso, ma come commenta il capo Eliana Bonacchi “ogni giorno per noi qui è un funerale”.

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