"Fuori Firenze è ancora impasse Aspettiamo le norme semplificate"

Stefano Mazzanti (Cna impianti): "Non serviranno autorizzazioni con i decreti attuativi del decreto Energia. Restano solo per gli immobili vincolati. Contiamo su un’apertura anche per l’uso dei terreni non agricoli"

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Con il Superbonus 110%, ma anche con il solo incentivo al 65% per l’efficientamento energetico, la richiesta di installare impianti fotovoltaici è aumentata moltissimo negli ultimi anni.

A frenarla era rimasta solo la necessità di chiedere l’autorizzazione al Comune. Ma il decreto Energia ha semplificato l’iter. L’installazione di pannelli fotovoltaici è infatti considerata manutenzione ordinaria e dunque non è necessaria nessuna autorizzazione o atto amministrativo.

Palazzo Vecchio si è mosso in anticipo e mentre a livello nazionale si stanno ancora aspettando i decreti attuativi che ‘mettano nero su bianco’ quanto previsto dal decreto Energia, all’interno del territorio comunale fiorentino non è più necessario richiedere l’autorizzazione.

"Ovviamente nel caso di Firenze – spiega Stefano Mazzanti, presidente di Cna Impianti Firenze – il vincolo resta per la zona centrale della città, delimitata dalle vecchie mura, cioè i viali. In questa area non è possibile installare impianti fotovoltaici. Al di fuori si può fare e senza chiedere autorizzazioni per la paesaggistica semplificata".

Nello specifico il decreto Energia elimina le autorizzazioni su tutti gli immobili, tranne quelli che non rientrano in vincoli particolari o in zone di pregio".

"Il problema, però – sottolinea – è che se ci si sposta anche solo di qualche centinaio di metri dal comune, che sia Bagno a Ripoli o Fiesole o Campi Bisenzio, ancora non si può procedere. Aspettiamo dunque il decreto attuativo della disposizione nazionale, che va in questa direzione".

"Noi, tra l’altro, come categoria – sottolinea – nei decreti attuativi, che dovrebbero arrivare entro un paio di mesi, ci aspettiamo anche una maggiore semplificazione, come la possibilità di utilizzare terreni non agricoli per installare i pannelli a terra (i cosiddetti campi fotovoltaici) e incentivi per le cosiddette comunità energetiche rinnovabili cioè associazioni tra privati o imprese che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di uno o più impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili". Per il momento a far aumentare la domanda del fotovoltaico è stato il Superbonus, ma a mancare adesso è l’offerta. Nel senso che manca chi, questo lavoro, adesso lo vuol fare. Perché non si trovano i materiali e perché i costi per le imprese sono lievitati.

"Attualmente, per esempio – sottolinea il presidente di Cna Firenze Impianti – per i pannelli fotovoltaici ci vogliono tre-quattro mesi dall’ordine perché arrivino. Non si trovano nemmeno le materie plastiche né quelle elettroniche e le imprese, visti i rincari generalizzati, fanno fatica a prendere lavori per i quali non sanno se, tra sei mesi, quando arriverà il materiale, riusciranno a rispettare i prezzi fissati nel contratto".

Monica Pieraccini

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