Forteto, dall’Europa spiraglio per le vittime dimenticate

FIRENZE

Il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, presentati da alcune vittime “dimenticate“ del Forteto, vanno avanti. Entro il 5 settembre, il governo dovrà rispondere ad alcuni quesiti che i giudici di Strasburgo hanno fatto pervenire in Italia, a seguito dell’azione promossa dall’avvocato Giovanni Marchese in rappresentanza di alcune vittimedella comunità-setta che non hanno ottenuto alcun risarcimento.

"Avvocato, la informo che il giudice nominato relatore ha ritenuto necessario ottenere dal governo convenuto ulteriori informazioni in merito alla predetta richiesta - scrive Liv Tigerstedt, addetto della Cedu in una lettera indirizzata allo stesso Marchese -. Di conseguenza mi ha incaricato di invitare il Governo a fornirmi tutta la documentazione pertinente relativa al procedimento disciplinare menzionato nell’istanza e che sarebbe stata stabilita dopo i lavori della “Commissione sulla individuazione delle responsabilità politiche e istituzionali relative alla vicenda del Forteto” e a seguito della sentenza della Corte di Cassazione 19215 del 25 giugno 2020. Il Governo è stato inoltre invitato a presentare ogni utile informazione sull’operato della “Commissione sulla individuazione delle responsabilità politiche e istituzionali relative alla vicenda del Forteto” che non emerga attraverso atti ufficiali pubblicati sul web".

Tra i promotori del ricorso alla Cedu - sedici persone, in totale -, ci sono ex ospiti della comunità, che non sono si erano costituiti parte civile al processo o ex lavoratori agricoli o caseari che hanno prestato la propria opera al Forteto sin da bambini senza vedere riconosciuto alcun tipo di paga o contributo.

ste.bro.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro