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Fondazione Open I documenti di Naldi saranno distrutti

Il gip dà ragione all’ad di Toscana Aeroporti, non indagato "Materiale non pertinente all’indagine: non resti agli atti"

Inchiesta sulla Fondazione Open: dovranno essere distrutte "entro e non oltre il 6 luglio prossimo" le copie forensi dei dati e dei documenti originali - personali e societari - sequestrati a Roberto Naldi, vicepresidente esecutivo, ad di Toscana Aeroporti. Lo ha deciso il giudice Antonella Zatini su istanza del legale di Naldi, avvocato Vincenzo De Franco. Parliamo di materiale ritenuto non pertinente all’indagine, laddove peraltro Naldi non figura tra gli indagati; materiale che fa parte della mole di documenti sequestrati negli uffici di diversi personaggi di rilievo, perquisiti dalla Finanza, su ordine della procura, dopo la scoperta dei flussi di finanziamenti alla Fondazione tra il 2012 e il 2018, anno in cui chiuse.

Proprio la natura e la liceità delle erogazioni sono al centro della vicenda giudiziaria. Le perquisizioni furono eseguite in una decina di città. Il sequestro dei documenti di Naldi, tutto compreso, anche quello che ora è giudicato ininfluente all’inchiesta, avvenne un paio di mesi dopo la perquisizione dello studio dell’avvocato Bianchi, già presidente di Open, indagato con l’ex ministro Lotti, il costruttore Toto e l’imprenditore Donnini per corruzione. Renzi e Boschi hanno (con Lotti) ricevuto un invito a comparire in procura, il 24 novembre scorso. Le altre accuse sono di traffico di influenze e finanziamento illecito ai partiti. Quest’ultima ipotesi riguarda anche Marco Carrai, il ’dominus’ di Toscana Aeroporti. Secondo la procura, Open fungeva da articolazione partitica, per rastrellare stanziamenti a favore del Pd renziano. Spiega l’avvocato De Franco: "La procura mi ha già fatto notificare il provvedimento dalla Finanza. Parteciperemo in prima persona all’atto di distruzione delle copie di questo materiale che non ha attinenza e valenza alcuna con le indagini. E che quindi non deve restare agli atti. Neppure in copia. Verificheremo così anche quali documenti sono stati trattenuti".

Restituzione degli originali e distruzione delle copie cosi calendarizzata, non sono state pacifiche, automatiche. "Esatto – dice il legale –, in sede di accertamento tecnico irripetibile ho chiesto quali materiali fossero pertinenti e quali no. Parliamo anche di segreti industriali. E ho fatto istanza di dissequestro del materiale giudicato dai pm ‘non utile’. Istanza che mi è stata respinta, pur essendo già trascorso un anno e mezzo dalle perquisizioni. Ho presentato allora reclamo al gip, che ha deciso per la distruzione delle copie".

g. sp.