Firenze, scoperto il bazar dei cellulari rubati grazie alla geolocalizzazione

Lungarno Colombo: decine di pezzi nello spogliatoio abbandonato

La vittima del furto era un turista Usa aggredito nella notte tra lunedì  e martedì in piazza Duomo

La vittima del furto era un turista Usa aggredito nella notte tra lunedì e martedì in piazza Duomo

Firenze, 17 gennaio 2019 - Inseguire col geolocalizzatore i segnali di un telefonino rubato e trovare un ‘tesoretto’, una bella serie di cellulari di dubbia provenienza, in un nascondiglio disabitato: un impianto sportivo, un campetto di calcio un po’ consunto nei pressi del Lungarno Colombo angolo via Piagentina, non distante dalla sede Enel, occupato da alcuni nordafricani che lo hanno adibito a loro dormitorio.

La scoperta dopo il furto subito da un giovane americano, nella notte tra lunedì e martedì in piazza Duomo, alle 2,30 è vero, ma la circostanza la dice lunga sull’effettivo grado di sicurezza in città.

Sorpreso alle spalle, il giovane Usa, studente, si vede soffiare il prezioso apparecchio. Prova a reagire, ma non riesce a inseguire e a bloccare il ladro, che sembra in compagnia di altri. Comunque il giovane aggredito non si dà per vinto: si attiva per localizzare il suo smartphone iPhone x. Tutto il resto della nottata lo passa a individuare il punto, anzi i punti esatti dove il telefonino si trova, in mani sbagliate. Inviate richieste illimitate di geolocalizzazione al telefono. Ottiene la localizzazione esatta, mostrata su mappa. Avvisa la polizia, dice che ha effettuato il rilevamento. E che cosa ha scoperto.

La geolocalizzazione si rivela efficace, funziona con qualsiasi operatore di telefonia mobile. Non è necessario scaricare un’app: certi strumenti in vendita funzionano sugli smartphone come sui portatili, con tutti i tipi di reti e Paesi. zzate il messaggio che volete che appaia al destinatario.

Agenti delle volanti vanno in Lungarno Colombo, individuano l’impianto fatiscente, c’è anche un piccolo spogliatoio vicino al campetto, è lì che deve trovarsi il cellulare. I poliziotti entrano, fanno squillare il telefonino, che squilla in effetti, e così svegliano tre maghrebini tranquillamenti assopiti. Hanno 35, 26 e 30 anni. Sotto un materasso vengono ritrovati non meno di dieci telefonini, varie marche e modelli. Sono nascosti, la provenienza è quasi certamente furtiva.

Non è finita, ci sono anche cavi caricabatterie, insomma lo spogliatoio tra Lungarno Colombo e via Piagentina è diventato un refugium peccatorum. Per la notte e per nascondere la refurtiva. I poliziotti trattengono i tre nordafricani per completare l’identificazione, verificare eventuali precedenti. Poi, ormai trascorsa la flagranza, devono limitarsi a formalizzare una denuncia per ricettazione.

Partirà una segnalazione alle autorità competenti anche in riferimento all’occupazione abusiva dello spogliatoio del tempo che fu.

giovanni spano

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