Firenze è la quinta città più tassata d'Italia

I dati della Cna

Soldi

Soldi

Firenze, 17 settembre 2019 - Hanno dovuto aspettare venerdì 30 agosto 2019 i piccoli e medi imprenditori fiorentini per “festeggiare” il Tax Free Day, ovvero l’ultimo giorno dell’anno nel quale hanno lavorato per pagare tasse, oneri e contributi. Firenze si conferma così, anche per quest’anno, una delle città d’Italia in cui il fisco è più pesante: la quinta per l’esattezza (peggiori solo le performance di Reggio Calabria, Bologna, Roma e Napoli con un’imposizione fiscale superiore dai 3 agli 0,2 punti percentuali) sui 141 Comuni (comprensivi di tutti i capoluoghi di regione e provincia) considerati dall’Osservatorio annuale Cna sulla Tassazione delle Pmi.

Con un Total Tax Rate (la pressione globale del fisco sui profitti delle imprese) del 66,5%, l’azienda tipo fiorentina (350 mq di laboratorio artigiano e negozio di 175, 4 operai ed 1 impiegato, con ricavi di 431mila euro, costi totali di 381mila euro e reddito d’impresa di 50mila euro) ha pagato all’erario e in contributi il 56,2% delle proprie tasse, alla Regione Toscana l’8,7% e al Comune di Firenze il 35,1%. Il dato medio italiano indica il 5 agosto 2019 per il Tax Free Day e il 59,7% per il Total Tax Rate (quasi 7 punti percentuali in meno del dato fiorentino). In dettaglio, sul già citato reddito d’impresa di 50mila euro, 33.250 euro di tasse che equivalgono a 243 giorni di lavoro: 18.678 tra Irpef e contributi (invalidità, Vecchiaia e Superstiti) allo Stato; 11.686 tra Imu/Tasi, Tari e addizionale comunale Irpef al Comune di Firenze; 2.886 tra Irap, addizionale regionale Irpef alla regione Toscana. Al netto dei pagamenti, sono così rimasti a disposizione dell’impresa solo 16.750 euro.

Paradossale che si tratti di dati in miglioramento. Rispetto al 2018, quando si era lavorato fino al 10 settembre per pagare le tasse (254 giorni invece degli attuali 243), il Total Tax Rate è diminuito di 3 punti percentuali dovuti alla minor imposizione dello Stato (-1.442 euro), della Regione Toscana (-35 euro) e del Comune di Firenze (-4 euro). A disposizione delle imprese sono così rimasti 16.750 euro, 1.481 euro in più rispetto al 2018 interrompendo una serie al ribasso che proseguiva dal 2016. “Questo è il risultato dell'innalzamento al 50% della deducibilità Imu sugli immobili strumentali introdotta dalla legge di bilancio 2019 su pressione, in particolare, della Cna che ne ha fatto un cavallo di battaglia. Un segnale che apprezziamo moltissimo, anche se, purtroppo, gli imprenditori continuano a lavorare ben oltre metà dell’anno per un socio tanto inerte quanto esigente: l’amministrazione pubblica, centrale e locale – commenta Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana – Occorre uno sforzo maggiore da parte di Palazzo Vecchio, della Regione e dello Stato, che pure, ripeto, stanno andando nella giusta direzione”.

Rossella Conte

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro