
Falsi i dentisti e gli studi medici erano senza autorizzazione
Firenze, 25 aprile 2019 - Chi spiega di esser dovuto andare da un altro dentista per fare l’impianto già pagato. Chi conferma di aver vissuto le stesse difficoltà raccontate dai pazienti al nostro giornale. Chi, ancora, dice di aver ottenuto solo recentemente una parte dei soldi versati, muovendosi tramite avvocato.
E chi, infine, spiega di aver lavorato come dipendente e di essere ora in causa, dopo aver denunciato irregolarità nei pagamenti. Tantissime le testimonianze arrivate ieri, via telefono e via mail, al nostro giornale, dopo l’inchiesta pubblicata sullo studio «Implantomat», aperto nel 2018 in piazza Tanucci e al momento chiuso, dopo essere finito al centro di un’inchiesta della guardia di finanza, su delega della procura di Firenze. Pesantissimi i reati ipotizzati: truffa ed esercizio abusivo della professione. Perché, secondo gli inquirenti, alcuni dentisti che avrebbero operato nella catena odontoiatrica non avrebbero avuto i titoli richiesti per legge per lavorare.
La dinamica pare fosse più o meno sempre la stessa. Prima di tutto, una campagna pubblicitaria importante, incentrata su una prima visita gratuita e sulla possibilità di ottenere protesi e impianti a prezzi super accessibili. Messaggi talmente convincenti da spingere moltissime persone, soprattutto anziani e soggetti con scarsa disponibilità economica, a chiedere un appuntamento.
Una prima visita che, secondo le testimonianze, sarebbe stata concessa sempre con grande disponibilità e rapidità, per poi concludersi con un piano cure completo e un preventivo abbordabile. «Non solo – racconta una paziente – se si accettava subito la proposta e si procedeva al pagamento immediato, si otteneva uno sconto importante.
Un fattore che è stato decisivo convincere tanti di noi». Un esempio ci è stato raccontato dalla signora Lucia (il nome è di fantasia perché preferisce restare anonima) che da tempo ha protocollato un’articolata denuncia sull’accaduto ai carabinieri di Rifredi. PER Cinque impianti, tre estrazioni, alcune corone e altri interventi, le venne proposto, spiega, un preventivo di 5.200 euro, che sarebbe sceso a 4mila in caso di pagamento immediato. I clienti favorevoli sarebbero poi stati invitati a stipulare un contratto di finanziamento (di solito a copertura del 75% del costo dell’intervento).
Ma dopo la firma, per molti, sarebbero iniziati i problemi. Le testimonianze (tante anche quelle reperibili on line) raccontano di lunghe attese ai centralini telefonici, telefoni muti, appuntamenti fissati e rinviati più volte, persone costrette ad andare di persona in piazza Tanucci per poter almeno provare a fissare una visita, interventi mai completati. Poi, lo scorso autunno, arrivò un blitz di Striscia la Notizia, che dette voce ai pazienti esasperati. Infine la chiusura dello studio e le indagini. Ora resta da capire quali saranno gli esiti degli accertamenti portati avanti dalla Guardia di Finanza.