E ora il calcio povero si ribella "Sulle maglie scriviamo: rispetto"

Fabio Giorgetti coordinatore della chat ’Calcio in Rete’ (oltre 70 club): "Salviamo il mondo dei dilettanti". Slogan su magliette e striscioni prima delle gare. Donnini: ’Convenzioni più lunghe e agevolate’

di Francesco Querusti

Tutti insieme contro il caro bollette e gli alti costi di gestione per non dover alzare bandiera bianca e chiudere gli impianti sportivi. Il gruppo whatsapp ‘Calcio in Rete’ che vede oltre 70 società di calcio giovanile e dilettantistico iscritte raccoglie l’allarme partito dalle pagine de La Nazione e propone iniziative di protesta. "C’è bisogno di stare uniti e far sentire un’unica voce – afferma il coordinatore Fabio Giorgetti –. Bisogna salvare le nostre società che in pochi mesi potrebbero non avere più la forza per proseguire. Fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni verso un mondo poco considerato rispetto al valore che esprime e che necessita di risorse, nuove norme e più servizi".

Giorgetti lancia un’idea: "Un forte messaggio: fare indossare prima delle partite una maglietta con una scritta, potrebbe essere ‘Il calcio Dilettanti merita rispetto’. E poi slogan su striscioni da mettere nei campi per far capire bene che l’attività di base è bene prezioso. Il tam tam mediatico inizierà subito. Su Radio Bruno giovedì alle 20 speciale Dilettanti".

Personaggio di esperienza e professionalità è il direttore generale dell’Audax Rufina, Massimo Innocenti. Fa parte del gruppo ‘Calcio in Rete’: "Condivido l’idea di uno slogan che faccia sentire agli alti vertici di calcio e politica le difficoltà del nostro mondo, meritevole di maggiore considerazione per il lavoro quotidiano che svolgiamo per la Comunità. Bello sarebbe coinvolgere le Scuole calcio. D’accordo con l’ex viola Alberto Malusci sul calcio pro che si disinteressa della base".

L’aspetto sociale e di integrazione è ben curato dalla Polisportiva Sieci, circa 700 tesserati di ogni età. "Andiamo avanti – dice il presidente Daniele Donnini – grazie all’impegno di tanti volontari e alla passione. Le leggi ci devono aiutare con convenzioni più lunghe e agevolate per programmare investimenti e futuro. Il calcio miliardario deve riconoscere all’attività di base un sostentamento: la piramide del calcio senza fondamenta crollerebbe".

Dirigenti animati da attaccamento ai colori sociali sono Bartucci e Biscioni del Real Peretola: "Il calcio pro assomiglia sempre più al famoso Superciuk dei fumetti che prende ai poveri per dare ai ricchi. È giunto il momento che il Governo dia ossigeno ai Dilettanti con contributi a fondo perduto e nuove norme agevolative. Federcalcio, Coni e Società di Servizi ci devono essere vicini. Noi rappresentiamo un piccolo borgo dove grande è l’amore per il calcio e non vogliamo mollare grazie all’aiuto di tutti. Lo sport toglie dalla strada tanti ragazzi e fa crescere anche i campioni del futuro. Devono essere stabilite nuove norme come il ripristino del premio alla carriera e altri benefit per l’attività giovanile".

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