«Discoteche al capolinea, Il 30% non riaprirà più»

Nove attività su dieci ferme da inizio pandemia. L’allarme dei gestori: «A rischio 2mila posti di lavoro. Gli aiuti? Briciole, pari al 4% del fatturato»

Riccardo Tarantoli

Riccardo Tarantoli

Firenze, 23 febbraio 2021 - Sono chiuse dal 23 febbraio scorso e non sanno ancora quando potranno finalmente riaprire. Per le discoteche fiorentine e tutto il mondo della notte il futuro resta un punto interrogativo.  Per questo ieri mattina, a un anno esatto da quando sono stati costretti a chiudere a chiave i propri spazi, tutti i protagonisti della notte hanno dato vita a un evento online per fare il punto della situazione, progettare un piano di ripartenza e chiedere al governo di non dimenticarsi di un settore in grado di produrre mediamente una cifra che si aggira intorno ai 4miliardi di euro. A mettere sul tavolo i dati il Silb, il sindacato dei locali da ballo di Confcommercio Firenze.  Dal 13 giugno, data in cui la Regione Toscana ha autorizzato l’apertura dei locali, solo il 15% delle 35 discoteche fiorentine ha ripreso l’attività per alcune settimane. L’85% non lavora dal mese di febbraio.  «E’ assurdo considerare noi i responsabili dell’aumento dei casi – non usa mezzi termini Riccardo Tarantoli, presidente Silb Firenze -. In queste condizioni sono poche le aziende che riusciranno a sopravvivere con grandi ripercussioni su tutto l’indotto: camerieri, barman, artisti, etc».  A rischio nella provincia di Firenze ci sarebbero 2mila posti di lavoro mentre in Toscana 8mila. Secondo un’indagine Silb, il 30% delle discoteche non riuscirà a riaprire. Ieri tutto il mondo della notte, a partire dalle 14 (l’evento potrà essere seguito sulla pagina Facebook Silb - Fipe), si è dato appuntamento online dietro allo slogan ‘Un anno senza di noi’. «Aiuti? Fino a questo momento solo briciole che non riescono a ricoprire nemmeno il 4% delle perdite di fatturato che abbiamo avuto. Chiediamo al Governo misure di sostegno adeguate che possano metterci nelle condizioni di sopravvivere».  In questi mesi, a chiedere l’aiuto dei gestori dei locali fiorentini, c’è stata l’associazione dei genitori di Corinaldo, costituita dopo la tragedia dell’8 dicembre del 2018 in provincia di Ancona, che porterà nel corso dell’evento la propria testimonianza.  «Per via delle restrizioni – prosegue Tarantoli - tanti ragazzi stanno avendo problemi relazionali che poi sfociano in aggressività. Per questo abbiamo accolto l’invito dei genitori di Corinaldo e con loro abbiamo redatto il Manifesto per un divertimento consapevole».  Il testo, che sarà divulgato sia attraverso la rete dei locali di Ancona che di Firenze, ricorda ai ragazzi la buona condotta da tenere all’interno dei locali pubblici. «Se bevi non guidare e, comunque, bevi molta acqua a fine serata. Non confondere uno scherzo con un atto molesto» si legge.  E anche: non andare al massimo, ma chiedi il massimo dalla vita. Lascia liberi i passaggi dedicati all’evacuazione in caso di emergenza. Lascia gli ambienti così come vorresti trovarli. Mostra il meglio di te rigettando ogni forma di violenza verbale o fisicaSegnala infine al personale dedicato i comportamenti molesti da trasmettere ai ragazzi in modo da sensibilizzarli. 

 

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