"Devo la mia vita a una t-shirt e a mia moglie"

Leonardo Tomassoli, ex presidente de La Racchetta è tornato a casa dopo mesi di coma e interventi

Leonardo Tomassoli festeggiato dalla moglie Agnese nel giorno del suo ritorno

Leonardo Tomassoli festeggiato dalla moglie Agnese nel giorno del suo ritorno

Firenze, 18 maggio 2022 - "Ho avuto la fortuna di rinascere". Leonardo Tomassoli, 38enne ex consigliere comunale cittadino ed ex presidente regionale della Racchetta, è tornato a vivere: un terribile incidente domestico stava per ucciderlo. Lo scorso Natale una fiammata di ritorno sprigionata probabilmente dal calore mentre stava rabboccando il bioetanolo nel caminetto di casa, gli ha provocato ustioni di II e III gradi su buona parte del corpo. "Mi ricordo tutto dell’incidente – racconta – e non mi provoca nessun trauma rivivere quello che è successo. Penso solo all’adrenalina delle fasi immediatamente successive all’incidente, e al fatto che oggi sono vivo e posso stare vicino a mia moglie Agnese che mi è stata accanto in tutto questo tempo".

Tra l’incidente e la quotidianità di Leonardo c’è una traversata del deserto lunga e complicata. Da Natale è rimasto in coma farmacologico fino all’11 di febbraio. E in quel lasso di tempo, è stato operato 5 volte e ha avuto necessità di una serie di trasfusioni.

L’incidente si è verificato a Livorno, dove il 38enne vive con la moglie; dall’ospedale di Livorno era stato trasferito al centro grandi ustionati al Cisanello di Pisa. "Quando mi sono risvegliato – racconta – ho saputo che avevo passato molti momenti difficili. Il peso emotivo di questo è ricaduto su mia moglie, che ha dovuto farsene carico. Ho anche appreso di dover ringraziare in parte una maglietta di cotone che indossavo sotto al maglione sintetico che ha invece preso fuoco rapidamente. Il cotone ha rallentato le fiamme quel tanto che è bastato a non intaccare il torace. Il risveglio è stato un’emozione: ho pianto a dirotto nel sentire la voce di Agnese, mia moglie; non riuscivo ancora a vedere bene, ma vedevo mio cognato che si sbracciava fuori dal reparto".

La famiglia di Leonardo, è molto unita e alla notizia dell’incidente, anche la Scandicci della politica e dell’associazionismo si è mossa per stare vicino a lui e ai suoi familiari.

"Voglio ringraziare – dice ora Tomassoli – il centro di Volterra, dove ho cominciato la riabilitazione, la Misericordia di Livorno che ha sostenuto mia moglie in quei giorni e continua a sostenermi nella quotidianità. E poi il presidente delle Misericordie Toscane, Alberto Corsinovi, per aver invitato i confratelli a pregare per la mia salute. Sono tornato a casa. Posso vivere la mia vita. E’ un dono. E non era affatto scontato".

 

 

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