Dai cassonetti alle biblioteche: "Il Quartiere 4 scorda i suoi rioni"

Prendere in prestito un libro o ritirare una chiavetta di Alia, per molti diventa un lungo viaggio obbligato. Viaggio tra i servizi che mancano o che potrebbero migliorare. "La colpa? Siamo troppo Isolotto-centrici".

Dai cassonetti  alle biblioteche: "Il Quartiere 4 scorda i suoi rioni"

Dai cassonetti alle biblioteche: "Il Quartiere 4 scorda i suoi rioni"

I cassonetti digitali sono arrivati anche nella zona sudorientale del quartiere 4, Pignone, Monticelli, Legnaia e Soffiano, e per azionarli serve la nuova chiavetta A-Pass che era possibile ritirare anche alla casa del popolo di Legnaia. Ma la scelta del luogo ha fatto storcere il naso al consigliere comunale di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai, che bolla come inopportuna la scelta del circolo del Lastrico per un servizio pubblico: "Il Comune ha le sue sedi, perché andare a una casa del popolo dalle evidenti connotazioni politiche?". Per l’erogazione di servizi pubblici in zona in passato, in vero, è stato trovato appoggio in molte altre realtà sociali di ogni foggia, dalle associazioni alle parrocchie ai centri commerciali.

Al netto delle diatribe politiche, è sintomo di un fenomeno dalle radici più profonde lamentato in zona da un quarto di secolo almeno: questi rioni, pur essendo i più vicini al centro e il cuore di quello che fu l’antico e glorioso Comune di Legnaia, sono stati lasciati indietro, perifericizzati in un Quartiere 4 sempre più isolottocentrico. E meno male quindi che ancora resistono associazioni e realtà private che si prestano a tamponare la lontananza dell’amministrazione. La macchina amministrativa fa sentire la sua presenza sull’asse Isolotto-Cintoia, dove trova sede il Quartiere a Villa Vogel, abbondano uffici che erogano servizi, vengono concentrati eventi e interventi. Una gentrificazione di quartiere che si vede anche nel linguaggio: il toponimo Isolotto viene ormai erroneamente esteso a tutto ciò che si trova dopo il Ponte alla Vittoria. Spariscono invece le sedi in questo vasto territorio a sud di viale Talenti che da San Frediano arriva a Torregalli.

Dalla rete di bibliotechine diffuse si è passati al megacentro culturale di via Canova, che da qui è a distanze automobilistiche. Ma non da mezzo pubblico: il 5 ha frequenza da cometa, e con la tramvia a spezzare la trasversalità, le linee 77, 78 e 9 comportano un farraginoso doppio cambio o un lungo tratto a piedi. Ormai ricordano in pochi la biblioteca di Soffiano in via Duccio da Buoninsegna, mentre per quella di viale dei Pini, che pur sempre Isolotto è ma almeno un chilometro e mezzo meno lontana, da tre lustri si proclamano rinascite, ma ancora si aspetta.

Il Bibliobus è solo un palliativo di una manciata d’ore a settimana. Il paradosso è che qualche struttura pubblica per fare un punto multiservizi ci sarebbe: il gasometro, il Filarete, la Limonaia di Villa Strozzi. Ma quest’ultima, che sarebbe un centro eventi, di fatto più che far sentire la presenza dell’amministrazione fa sentire il suo abbandono: ciclicamente d’estate viene utilizzata come discoteca che ammorba i paraggi con musica sparata di notte e orde di ragazzini alticci.

Carlo Casini