
Il funerale a Vaglia (foto Germogli)
Vaglia (Firenze), 21 novembre 2019 - La musica e tanti volti giovani, insieme alle parole di don Marco, sacerdote che conosce la famiglia e che 21 anni fa lo aveva battezzato, hanno scandito ieri mattina a Vaglia i funerali del giovane cantante ‘emo-rap’ Pietro Zigliotto (Cry Lipso), trovato morto a letto alcuni giorni fa in casa di amici nel centro di Pistoia.

E se saranno i risultati dell’autopsia a stabilire le cause di quanto accaduto, ieri è stata l’ora del dolore commosso di tanti giovani. Ragazzi e ragazze con piercing e tatuaggi, ma con un dolore composto di fronte alla tragedia. Oltre a loro, moltissimi abitanti di Vaglia e dintorni, legati alla famiglia piuttosto conosciuta in paese (la sorella, ad esempio, è stata consigliere comunale ai tempi del primo mandato del sindaco Leonardo Borchi, anche lui presente in chiesa).
Don Marco ha scelto la lettura dei ‘sette fratelli Maccabei’ e il Vangelo dei talenti, mentre gli amici e i parenti stretti hanno voluto salutare Pietro ricorrendo alle commoventi parole di alcune canzoni. Come quelle del testo (letto in chiesa da uno zio) della canzone ‘Che sia benedetta’, di Fiorella Mannoia. O ancora come quelle fatte risuonare dagli amici nel cimitero, che avevano installato nella piccola cappella un impianto che ha diffuso le note della bellissima canzone di Elisa ‘Ti vorrei sollevare’. Amici che hanno voluto anche portare a spalla la bara e infine calarla nella terra.
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