Cresce il contagio fra ragazzi, scuole a rischio

Quadruplicato il numero di positivi da gennaio. Regole più severe del Comitato tecnico scientifico: stop quando l’incidenza è alta

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di Ilaria Ulivelli

Cresce il contagio fra i ragazzi in età scolare. Quadruplicato da gennaio, mentre il numero dei casi positivi della popolazione generale è raddoppiato. Una situazione diffusa un po’ in tutta la regione, ma più evidente nelle zone dove è maggiore l’incidenza del virus. La Toscana è stata la regione più coraggiosa, il governatore Eugenio Giani ha dato forza al principio ispiratore di garantire il diritto all’istruzione, consapevole che facendo ripartire la didattica in presenza anche per le scuole superiori (al 50%) dall’11 gennaio, qualche contraccolpo sul numero dei contagi era da mettere in conto.

Ora però è il comitato tecnico scientifico del governo a tirare il freno a mano, perché quando cresce rapidamente il numero di casi fra i giovani e giovanissimi, significa che c’è una platea sommersa più ampia che sta diffondendo il contagio in modo asintomatico. Il cts chiede scuole chiuse nelle zone rosse: dalle elementari alle superiori. E anche quando l’incidenza del contagio supera la soglia dei 100 casi per 100mila abitanti.

Sulla prevenzione la Toscana è la regione che più di ogni altra ha fatto passi avanti, monitorando la situazione con la campagna di screening ’Scuole sicure’, dedicata ai ragazzi ma estesa anche al corpo docente e non docente della scuola, che consente di tenere sotto controllo l’ambiente e di isolare tempestivamente i positivi asintomatici in modo da evitare che si accendano focolai.

Tuttavia i numeri parlano di un incremento abbastanza importante anche nella nostra regione. Dalla settimana 10-16 gennaio, subito dopo la riapertura, quando in numeri assoluti si contarono 354 positivi nella fascia di età fino ai 18 anni, alla settimana tra il 20 e il 26 febbraio, il numero è salito a 1.166. Con una crescita, in quella fascia, del 229%, mentre l’aumento di casi nella popolazione generale, in quello stesso periodo, supera di poco il 100%.

L’aumento maggiore è stato registrato proprio in quest’ultima settimana: i casi di nuovi positivi sono passati da 807 a 1.166, con un incremento del 44%.

"Come abbiamo fatto sin dall’inizio, prenderemo decisioni seguendo le indicazioni del governo e del cts e continueremo a monitorare la situazione rispetto ai contagi – spiega l’assessore regionale all’Istruzione, Alessandra Nardini – Sicuramente ci muoviamo nel solco di garantire il più possibile il diritto allo studio e il diritto alla salute". L’assessore, tuttavia, invita a non criminalizzare troppo i giovani – "che hanno già pagato un prezzo alto per la pandemia" –, secondo il suo giudizio non responsabili dell’aumento dei contagi nella popolazione generale: "I ragazzi non sono gli untori, prima di additarli sarebbe bene che tutti, a partire dagli adulti, prestassero attenzione al rispetto delle regole di comportamento", conclude Nardini.

Nella settimana in cui hanno riaperto le scuole elementari e medie (tra il 4 e il 10 gennaio) la percentuale di positivi, nella fascia fino ai 18 anni, rappresentava il 10,7% dei contagi totali, poi ha iniziato a crescere di settimana in settimana, prima al 12,4%, poi al 13,8%, al 14,3%, al 16,2% sino al 16,9%. Dal 4 gennaio a ieri ci sono stati fra gli 0 e i 18 anni 4.777 nuovi positivi su un totale complessivo di 33.397 contagiati, con un’incidenza del 14,3% sulla popolazione generale, ancora inferiore al loro peso nella popolazione toscana che è del 15,7%.

Ma ora cosa succederà? Di sicuro la provincia fiorentina è una delle zone toscane in cui il contagio è meno diffuso. Ma il cts ha deciso che nelle zone rosse, anche provinciali o locali, le scuole di ogni ordine e grado debbano restare chiuse. E anche quando l’incidenza del virus supera i 100 casi per 100mila abitanti. Firenze nella scorsa settimana era a 92,2. Ma oggi conosceremo l’aggiornamento.

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