Costi e regole, caos mascherine

Dispositivi introvabili o troppo cari "Quelli gratuiti? Ne arrivano pochi"

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Qualcuno ha deciso di regalarle fino a esaurimento scorte, altri hanno esposto dei cartelli con la scritta ‘esaurite’, altri ancora hanno sospeso la vendita "per autotutela della categoria a fronte della confusione informativa istituzionale sui prezzi". L’ordinanza del commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, e ancora prima l’annuncio del premier, Giuseppe Conte, che fissa a 50 centesimi il prezzo di vendita al pubblico delle mascherine, ha scatenato un putiferio. Soprattutto perché l’imposizione del prezzo è stata decisa senza prima accertarsi che, nei punti di distribuzione, potessero arrivare i dispositivi di protezione a un prezzo che consentisse ai farmacisti di metterli sul mercato a 50 centesimi.

Con l’avvio della Fase 2 e il ritorno graduale a uno stile di vita normale è riesplosa la fame di mascherine. "Prima di arrivare al privato la mascherina fa tre passaggi: produttore, grossista e noi farmacisti. Io le ho pagate 90 centesimi l’una più Iva, vendendole a 50 centesimi ci rimetteremmo circa il 50 per cento. Per questo abbiamo deciso piuttosto di regalarle fino a esaurimento scorte in attesa che qualcuno faccia chiarezza sul meccanismo tramite cui il farmacista potrà chiedere il rimborso, in modo da metterle in vendita senza perderci" spiega Antonio Pinto della Farmacia della Stazione. Inoltre, con l’impennata di richieste degli ultimi mesi, anche i prezzi dei fornitori si sono alzati con una conseguenza: le mascherine a 50 cent sono introvabili.

"La maggior parte di noi le ha acquistate a un costo superiore a quello di vendita. Io le ho pagate 1.20 più Iva ma le sto vendendo comunque a 50 centesimi perché, subito dopo l’annuncio del premier, siamo stati presi d’assalto. I nostri clienti pensano che siamo noi che vogliamo speculare, quindi pur di non litigare abbiamo deciso di darle a 50 centesimi rimettendoci" dice Florinda Noka della Parafarmacia Herbasalus all’interno del centro polifunzionale San Donato.

In città, è sempre più difficile anche reperire i dispositivi gratuiti distribuiti dalla Regione: le scorte vengono esaurite in poche ore. Per esempio, davanti alla Farmacia di piazza Gavinana un cartello esposto ieri mattina informa "che le mascherine gratuite arriveranno a partire dalle 16.30". Alla farmacia Rifredi di piazza Dalmazia e alla farmacia Moderna di viale Don Minzoni lo stesso discorso: le protezioni sono esaurtite arrivano nel pomeriggio.

"La prima settimana di distribuzione gratuita è stata il caos – spiega Nicola Mazzei della Farmacia di via Ventisette Aprile -, siamo stati presi d’assalto. Il problema è che il rifornimento dovrebbe essere continuo. Per noi farmacisti è diventato difficoltoso lavorare così: prima la distribuzione gratuita e ora quella delle mascherine a 50 centesimi, che sono introvabili".

"Noi dal primo maggio abbiamo sospeso il servizio – conclude Antonio Pinto della Farmacia Della Stazione -, ci abbiamo provato ma ci siamo resi conto che era troppo pericoloso, per via della massiccia affluenza, sia per noi che per i nostri clienti".

Rossella Conte

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