Condominio in ostaggio Spacciatore di droga finisce ai domiciliari E nel palazzo è bufera

Il coinquilino che si è trovato costretto a convivere con l’arrestato "Mi ha minacciato con un coltello e la sua compagna lo istigava . Sono dovuto scappare, ora ho solo due paia di scarpe e qualche abito".

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Condominio in ostaggio Spacciatore di droga finisce ai domiciliari E nel palazzo è bufera

Un intero condominio ostaggio di un pusher che si atteggia a gangster. Lo denuncia il vicinato in via Bini, a Rifredi, dove G.C., 25enne italiano, ha trasformato casa in un supermercato della droga, e a chi si lamenta minacce. Il paradosso è che la famiglia proprietaria non può buttarlo fuori. Quella casa gliel’avevano affittata insieme ad altri ragazzi: G.C. aveva presentato un contratto di lavoro e firma della madre a garanzia, era insospettabile. Ma poi i coinquilini hanno cominciato a lamentare comportamenti incompatibili con le regole di civile convivenza e un continuo andirivieni di personaggi equivoci in casa, tanto da sospettare che utilizzasse l’abitazione come centrale di spaccio, cosa notata anche dal condominio.

Le proprietarie chiedono a G.C. di andare via. Per tutta risposta lui non solo si rifiuta, ma smette di pagare. I carabinieri a metà dicembre decidono di verificare e gli trovano 4.500 euro in banconote addosso, poi scoprono in camera sua una vera ’drogheria’. Così lo arrestano e tutto il condominio, proprietarie comprese, tirano un sospiro di sollievo. Ma invece i guai sono appena cominciati: viene messo ai domiciliari proprio in quella casa. Dopo poco è prosciolto e fa venire a vivere in casa una ragazza problematica e facinorosa, nonostante sia vietato dal contratto. "Litigano tutte le notti con urli e tonfi – spiegano le proprietarie –. Ci rivolgiamo a un legale per uno sfratto".

Ma G.C. viene arrestato una seconda volta e ancora messo ai domiciliari lì, nonostante l’opposizione dei proprietari. I comportamenti sono sempre più violenti, come testimonia il coinquilino Simone, che mercoledì scorso si è visto portare G.C. in manette in casa in stato di fermo e si mostra contrariato della cosa, riferendo ai militari della fidanzata abusiva in casa: "Quando sono andati via mi ha inveito contro. Mi sono chiuso a chiave in camera e lui ha cominciato ad andare su e giù con un coltello dicendomi ’io ti ammazzo’. E la sua donna lo incitava. Telefonavano a varie persone e io sentivo tutto: ’Ci dovete aiutare a far fuori uno’. E c’era chi rispondeva ’ti aiuto, non c’è problema’. Ero terrorizzato e appena ho potuto sono scappato. Il giorno dopo sono andato da una vicina e, pur cercando di non farmi vedere, mi ha notato e ha tentato di inseguirmi. È tornato indietro e ha minacciato di uccidere una signora di 84 anni del condominio. Sono tornato sabato accompagnato da quattro amici più i carabinieri, ho preso qualche vestito e un paio di scarpe. Non so dove andare, mi trovo a girovagare da casa di un amico all’altro, non riesco a trovare un affitto. Aiutatemi a trovare una una camera, ho un lavoro e studio per diventare autista di bus, sono referenziato".

R. F.

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