Firenze, chiude i battenti lo storico Deanna. "Così è impossibile andare avanti"

Il bar pasticceria della stazione, da sempre punto di ritrovo dei fiorentini, costretto a dire addio. Il titolare: "L’unica soluzione è trovare un altro locale. Ho 10 dipendenti, non posso lasciarli in strada"

Il bar pasticceria Deanna

Il bar pasticceria Deanna

Firenze, 28 luglio 2022 - "Ci vediamo al Deanna, colazione, poi prendiamo i biglietti e lì davanti c’è la fermata della Lazzi che ci porta a Viareggio". Chi non ha mai detto una frase simile, insieme agli amici, nell’organizzazione di una scampagnata al mare con partenza da Firenze? Ecco fra pochissimo tutto questo sarà solo un triste ricordo, perché se la compagnia di trasporto ha chiuso i battenti ufficialmente già da 10 anni, è prossimo alla chiusura anche lo storico bar della stazione, tra via Alamanni e via Santa Caterina da Siena. Un altro pezzo di storia fiorentina sta lasciando, dopo che già la prima versione del locale aveva chiuso 7 anni fa, quando i proprietari dell’immobile deciso di frazionarlo, lasciando un bar pasticceria e aprendo un ristorante. Se il secondo ha retto solo 3 anni prima di alzare bandiera bianca, il Deanna ha retto fino ad oggi, salvo dover gettare la spugna. A raccontare le vicessitudini della chiusura, lo stesso titolare, Sauro Nunziati, che insieme al figlio Simone ci ha accolti per una delle ultime volte all’interno del locale, con la tristezza di chi ce l’ha messa davvero tutta, con la voglia di salvare la nave prima che fosse troppo tardi.

"Sono estremamente deluso da tutta questa situazione - dice il sigor Sauro -. Abbiamo dato anima e corpo per questo locale, per tenere aperto il Deanna, che è un simbolo di Firenze e della zona della stazione, ma adesso non possiamo più andare avanti. Dopo 7 anni siamo costretti a chiudere e ci dispiace mortalmente". Dopo gli anni della pandemia, che sono stati un momento davvero difficile per i locali, sopratutto nelle zone fortemente frequentate da turisti, è stato il caro affitto a dare il colpo di grazia al Deanna.

"La pandemia, con la chiusura di due anni, ci ha messo in ginocchio - continua -. In questo momento paghiamo 12.500 euro di affitto al mese, iva esclusa.

Abbiamo chiesto ai proprietari del fondo di rinnovare il contratto con la formula dei 6 anni più altri 6, un contratto classico, scendendo però a 10mila al mese. Non solo non hanno accettato lo sconto, ma nemmeno le tempistiche, visto che avrebbero accettato solo 6 anni senza proroga". E così la soluzione per la famiglia Nunziati è stata quella di abbassare il bandone, costretti a smantellare.

"Stiamo già smantellando tutto - dice insieme al figlio Simone-, ci hanno già tolto anche l’insegna. Ho 10 dipendenti, devo pensare a loro, non posso mandarli a casa, posso solo chiudere e spostarmi in un altro locale".E poi un pensiero sulla zona: "La cosa triste è che per questo quartiere eravamo diventato un riferimento, venivano i lavoratori della stazione e i residenti di zona. Lo stesso sindaco Nardella ci fece i complimenti per il lavoro di riqualificazione che con il nostro bar avevamo fatto, ma ormai è tutto passato purtroppo".

Il Deanna, al suo interno, è già praticamente un ricordo del locale accogliente ed elegante che fino a pochi giorni fa ha fatto compagnia a tutto il quartiere, ma il signor Sauro ci tiene a farci vedere una cosa.

Ancora esposto ed incorniciato c’è un articolo de La Nazione del giorno in cui prese in gestione il locale, che inizia con la classica frase che per oltre 80 anni di storia ha accompagnato quel locale: "Ci vediamo davanti al Deanna". Purtroppo non sarà mai più così...

 

 

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