Chiarezza sui bilanci condominiali

Luca

Santarelli

Sono giunte in redazione mail con quesiti e preoccupazioni legati ai bilanci condominiali. Varie le ipotesi prospettate: in alcune realtà gli amministratori, visto l’aumento delle bollette legate alle utenze di luce e di gas, hanno mandato una richiesta di pagamento di rata straordinaria. Altri, in fase di presentazione dei bilanci consuntivi, hanno presentato appunto rendiconti molto, molto più elevati rispetto ai preventivi approvati. Le ipotesi sono diverse e saranno trattate separatamente. L’amministratore legalmente può pretendere solo e soltanto quanto è stato deliberato dall’assemblea. Pertanto, l’esecutività e l’esigibilità del credito vengono date dalla delibera di approvazione dei bilanci. La rata straordinaria che taluni amministratori hanno inoltrato in corso dell’anno, è logicamente comprensibile, giuridicamente sfornita di esigibilità. Insomma, è rimesso al singolo se pagarla o meno. Da considerare che gli amministratori si sono trovati davanti bollette senza avere denari sufficienti in cassa, il rischio legato al mancato pagamento è facilmente intuibile. L’altra ipotesi ovvero di bilanci consuntivi assai lontani nei numeri dai preventivi approvati, devono (verbo dovere, forma imperativa) trovare la dovuta giustificazione nella “nota sintetica riepilogativa”. Per legge, ormai da quasi 10 anni, i bilanci devono avere di corredo una nota, una sorta di breve racconto, ove l’amministratore, seppur in sintesi, racconta cosa è successo durante l’anno che possa aver inciso nei numeri del bilancio così da farlo lievitare. In questo caso, l’aumento dei costi, troverà una sua corrispondenza nella nota sintetica ove, il professionista, in modo puntuale giustificherà l’accaduto.

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