Case del Popolo, le porte si riaprono Ma l’Andrea del Sarto ora è un caso

Quasi tutti i circoli Arci riprendono l’attività dopo un anno e mezzo di agonia. Tesseramenti già ripartiti. Infuria la polemica sulla sede di via Manara che deve ancora a Palazzo Vecchio un milione di euro

Quasi tutti hanno riaperto i battenti, il ’Progresso’ di via Vittorio Emanuele scalda i motori, la ’Loggetta’ a Varlungo tira la volata con una quattro giorni di “Stella Rossa”, il festival di Arci Fireze giunto ormai alla terza edizione. Dopo gli schiaffoni della pandemia le Case del Popolo provano a rialzare la testa nonostante le casse non esattamente pingui e i mille grattacapi delle restrizioni sanitarie. E’ una fase interlocutoria per i circoli ma lo zoccolo duro pare tenere in piedi il sistema di aggregazione fiorentino per eccellenza.

Dall’Arci fanno infatti sapere che: "il tesseramento è già ripartito all’inizio del mese lo scorso anno le affiliazioni sono state tutte rinnovate". E ancora: "Più o meno tutti i circoli hanno riaperto e quelli che ancora non lo hanno fatto stanno programmando le riaperture in settembre e comunque hanno già ripreso parzialmente con qualche attività". Così il presidente di Arci Firenze Jacopo Forconi: "Tornare dopo un anno e mezzo di chiusure a parlare di socialità per un’associazione come la nostra è un dovere quasi morale".

Intanto però tiene banco il caso dello storico circolo (da tempo non più Arci) Andrea del Sarto, in via Manara a San Salvi che ha un ’buco’ di un milione di euro non pagati al Comune e versa in condizioni simil-disastrose. "Molti spazi sono chiusi, come il bar e la sera sta diventando una sorta di ricettacolo dicono gli abitanti della zona".

Sulla questione carica a testa bassa Fratelli d’Italia (ieri alcuni esponenti del centrodestra hanno fatto un sopralluogo nella sede di via Manara). "Il circolo Andrea del Sarto ha troppi santi in Paradiso, oppure politici ‘amici’ in Palazzo Vecchio – attacca il dirigente nazionale di Fratelli d’Italia da tempo a fianco dei residenti di via Manara e dintorni e ieri sul posto insieme ai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Draghi e Cellai – Non fu sfrattato per un colpo di spugna di Palazzo Vecchio nel 2015 e adesso la storia sembra ripetersi. I cittadini residenti a suon di esposti e carte bollate hanno segnalato più volte, insieme a noi di Fratelli d’Italia, a tutte le autorità competenti vari problemi, tra i più gravi la possibile presenza di amianto in una tettoia costruita dal circolo a copertura della sala biliardo. E nessuno del Comune si è degnato di ascoltare e dare risposte a questi cittadini. Adesso finalmente, grazie anche ai nostri esposti e incensanti sollecitazioni dei tanti cittadini agli uffici comunali, i nuovi dirigenti hanno dovuto prendere atto dell’occupazione abusiva, del mancato pagamento e delle prescrizioni di asl, Arpat e Vigili del Fuoco. Con il provvedimento dirigenziale del 27 agosto hanno infatti deliberato lo sfratto esecutivo al circolo".

Draghi e Cellai intanto annunciano che porterann la questione in Consiglio già lunedì: "E’ una situazione che è andata avanti per anni, in spregio a chi ha invece rispettato le regole. Ora non si parli di affido diretto, deve esserci un bando pubblico".

Emanuele Baldi

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