Caro bollette, le attività si fermano

"La piscina di Pontassieve è l’unica in zona a subire le conseguenze, altrove è intervenuto il Comune"

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di Leonardo Bartoletti

“Riaprite subito la piscina“. Un vero e proprio appello, accorato, che arriva da cittadini e mondo associazionistico di Pontassieve. Tutto nasce dagli aumenti insostenibili sulle bollette di luce e gas per la struttura. Per questo il gestore e l’amministrazione sono stati costretti a sospendere temporaneamente l’attività. Dati alla mano, nel 2019 le utenze energetiche dell’impianto nel periodo da settembre a dicembre ammontavano a poco meno di 35mila euro. Lo scorso anno il costo è stato di 60mila, con una previsione per l’anno in corso tra i 120 e i 160mila euro. Numeri oggettivamente impietosi. Così la piscina è stata chiusa e le proteste si fanno sentire. La Torre NP, società storica del territorio, ha lanciato una petizione online. "Nessuna società del territorio è stata costretta a non iniziare l’attività stagionale e nessuna piscina del territorio è attualmente chiusa – dicono dalla polisportiva –. Chiediamo al Comune d’intervenire e di farsi portavoce davanti a Rari Nantes Florentia e alla Città metropolitana per trovare una soluzione. La piscina comunale è un servizio essenziale, per la popolazione del territorio, a cui afferiscono tutti comuni circostanti".

Critiche anche dal capogruppo della Lega in consiglio comunale, Cecilia Cappelletti: "E’ inaccettabile - dice - che l’amministrazione non intervenga con un contributo economico per evitare che la piscina debba chiudere. Per poter far fronte almeno ai costi relativi a ottobre, in attesa di misure concrete dal Governo, sarebbero necessari circa 15mila euro. Altre amministrazioni hanno preso impegni ben più gravosi dai loro bilanci".

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