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Si rompe il silenzio: la campana del Bargello torna a suonare

L'occasione è quella del compleanno del Museo Nazionale che compie un secolo e mezzo. L'ultima volta fu 15 anni fa, il 31 dicembre 1999 per salutare il cambio del millennio

La campana del Bargello

Firenze, 22 giugno 2015 - Dopo un quindicennio di assoluto silenzio, oggi la campana del Bargello, detta anche la “Montalina” o “Montanina”, è tornata a suonare per ricordare a fiorentini e visitatori che il Museo Nazionale compie esattamente 150 anni. Il Bargello, infatti, fu il primo Museo Nazionale d’Italia, istituito con Regio Decreto proprio il 22 giugno 1865, nel bel mezzo delle celebrazioni per i 600 della nascita di Dante Alighieri, cui il museo deve proprio la sua esistenza. “Una volta suonava “a vituperio” – spiega la direttrice del museo Ilaria Ciseri - cioè per annunciare episodi tristi come le esecuzioni capitali. Invece da più di un secolo suona di rado, ma solo per salutare momenti di gioia. Nel 2000 ad esempio, per annunciare il nuovo millennio”.

Per volontà proprio della direttrice Ciseri, la campana del museo è tonata a far sentire la sua “voce” per ben quattro volte nella mattinata del 22 giugno. I primi rintocchi si son potuti udire alle 11 in punto, poi ogni ora fino alle 14. Sottratta al Castello di Montale nel 1302, la campana fu issata nella torre del Podestà. Dopo il tumulto dei Ciompi del 1378, nel 1381 venne rifusa e da allora, per tutto il periodo mediceo, emise solo rintocchi funesti. Con i Lorena assunse un ruolo “di servizio” in quanto invitava i cittadini (tra le 22.30 e le 23) a ritirarsi nelle proprie case. Nel 1848 fu rimossa per restauro e divenne un cimelio almeno fino al 31 dicembre del 1899, quando annunciò l’arrivo del nuovo secolo. Da allora ha suonato in pochissime altre occasioni: nel 1918 per annunciare la fine della prima guerra mondiale, nel 1921 per partecipare alle celebrazioni dantesche e salutare il passaggio del Milite Ignoto da Firenze diretto all’Altare della Patria a Roma; e ancora l’11 agosto 1944 quando annunciò la liberazione della città, tornando puntualmente a festeggiare tale data negli anni Cinquanta; il 7 maggio 1945 suonò per la fine dell’ultimo conflitto mondiale.

Infine 15 anni fa, la notte del 31 dicembre 1999, salutò il cambio del millennio. Da allora la “Montanina” è rimasta in silenzio che si è rotto proprio per celebrare i 150 anni di vita del Museo. Che una volta era l’antico Palazzo del Podestà, poi ridotto a carcere fino al 1857, anche se già nel 1840 ne fu auspicato un completo restauro, inizialmente per ricercare un antico ritratto di Dante Alighieri. Che, secondo il Vasari, Giotto aveva dipinto nella cappella del Palazzo. Effettivamente la notizia di Vasari si rivelò esatta: gli affreschi riaffiorarono sotto le mani d’intonaco e il 21 luglio del 1840 il più antico ritratto di Dante tornò alla luce. Ecco perché proprio a Dante, padre della lingua italiana e massimo dei nostri poeti, il Bargello deve la sua resurrezione.

Maurizio Costanzo