Astori, l’ultima visita e il giallo dello «strain»

Il professor Galanti si difende: «L’esame è stato fatto, solo un errore nella data»

Il capitano della Fiorentina, Davide Astori, festeggia il gol di un compagno

Il capitano della Fiorentina, Davide Astori, festeggia il gol di un compagno

Firenze, 8 luglio 2019 -  Dieci luglio 2017: Davide Astori era nell’ambulatorio della medicina sportiva di Careggi, l’ente terzo che ha l’incarico di certificare l’idoneità all’attività agonistica dei calciatori della Fiorentina.  Il capitano viola pedalava sulla cyclette, attaccato agli elettrodi: è la prova da sforzo, test di partenza, per ogni atleta agonista, per verificare come reagisce il cuore alla fatica. Ma gli esiti di questa prova, secondo la procura di Firenze che ha fatto proprie le conclusioni del suo consulente, il professor Domenico Corrado, sovrapposti anche quelli della prova dell’anno prima e del 2014 (effettuata, quest’ultima, a Cagliari), dovevano mettere in guardia il medico, il professor Giorgio Galanti. Ma non lo fecero. Però, sostiene oggi l’ex direttore di medicina sportiva, ad Astori venne fatto lo «strain», un approfondimento per osservare il muscolo cardiaco, irrilevante ai fini della concessione dell’idoneità, ma utile per comparare i cuori di atleti di discipline diverse dal calcio, come il ciclismo. 

E qui, le posizioni della procura e dell’indagato Galanti, diventano ancora più distanti. Perché per la difesa del professore, da novembre in pensione, lo strain è quindi routine del laboratorio e la data stampata sul documento sotto accusa non è altro che un errore. Invece, per chi lo ha nuovamente iscritto sul registro degli indagati, con l’accusa di falso materiale in atto pubblico che si somma alla già nota inchiesta per omicidio colposo, quell’atto, con tanto di valutazione dei risultati di detto esame, è un falso. Non effettuato quel 10 luglio 2017, giorno del test da sforzo di Astori, ma molto, molto più recentemente: un po’ prima del 10 aprile scorso, giorno in cui il pubblico ministero Antonino Nastasi ha ordinato una nuova acquisizione di carte a Careggi.  Ma Galanti non può essere neanche l’autore materiale del presunto falso, essendo stato confezionato, secondo quanto sostiene la procura, quando oramai lui era in pensione.

E qui entra in scena una sua stretta collaboratrice: per la procura, Loira Toncelli avrebbe assecondato il «concorrente morale» Galanti, fabbricando materialmente il certificato fake dello strain. La questione, se l’impostazione della procura trovasse conferma, è particolarmente antipatica perché quel documento è un atto «fidefacente»: lo ha firmato un pubblico ufficiale, quindi fa fede fino a che non giunga una querela di falso a metterlo in dubbio. E il capitano della Fiorentina non potrà più dire se è stato sottoposto o meno allo strain, perché domenica 4 marzo del 2018, qualche ora prima di Udinese-Fiorentina, non raggiunse i compagni già a tavola per la colazione nell’albergo «Là di Moret». Secondo la perizia Corrado, Astori è morto, improvvisamente, mentre si trovava da solo, in camera, per una prolungata tachiaritmia.  Astori non sapeva di soffrire di cardiomiopatia aritmogena, ancora in fase iniziale e presintomatica: ma, per l’accusa, se le extrasistolie emerse nelle prove da sforzo fossero state investigate con l’holter e una risonanza, la patologia avrebbe potuto essere scoperta in tempo.  

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