
di Andrea Spinelli
Dall’ultimo album "So happy it hurts" affiora solo una manciata di pezzi perché quando sei Bryan Adams puoi anche regalarti il lusso di non badare al contingente e girare il mondo senza nuove hit da promuovere. Cento milioni di dischi venduti, la seconda permanenza più lunga di sempre in cima alla classifica dei singoli inglesi – ben 16 settimane con la sempiterna "(Everything I do) I do it for you" – e ancora album, colonne sonore, duetti con teste coronate del pop come Tina Turner, Sting, Rod Stewart. A questo si aggiungono l’attività di fotografo, che gli ha riservato un posto persino nella Royal Photographic Society di Londra, e alla più recente passione per il musical. Giovedì prossimo il rocker canadese, 63 anni, è al Mandela Forum.
Bryan, lei è costantemente in tour, o quasi.
"In qualsiasi tipo di lavoro se sei bravo e ti diverti ancora a farlo, la pensione può attendere".
Grazie anche alla sua colonna sonora, ’Pretty Woman-The musical’ in Italia è stato un successo. Soddisfatto?
"L’ennesima conferma che gli italiani hanno buon gusto. Ne sono felice e spero di trovare il tempo necessario per andare a teatro a godermelo nella vostra lingua".
Potendo scegliere liberamente tre popstars per i ruoli del miliardario Edward Lewis, della bella Vivian Ward, e del direttore d’hotel Barney Thompson per il musical di ’Pretty Woman’, su chi punterebbe?
"St.Vincent nei panni di Julia Roberts, David Byrne in quelli di Richard Gere e Iggy Pop nel ruolo di Mr.Thompson sarebbero abbastanza incredibili no?".
Quali sono i musical che ha amato di più in vita sua?
"Sinceramente sono sempre stato più attratto dalle rockband che dalle commedie musicali. Ci sono alcuni brani di musical che hanno colpito la mia fantasia, ma avrebbero dovuto essere interpretati con un graffio rock più deciso".
A proposito, ha mai carezzato l’idea di costruire un musical su suoi grandi successi come "Summer of ‘69", "Run to you", o "Heaven"?
"Qualcuno ci ha provato, ma il risultato non è stato un granché. Così, se ti vuoi godere quei pezzi devi venirteli ad ascoltare in concerto".
Ma successi come "(Everything I Do) I Do It for You" o "Please forget me" sono doni del cielo o dazi da pagare?
"Sono solo grandi canzoni scritte al momento giusto. Le suono sempre dal vivo e puntualmente infiammano gli animi".
Può raccontare qualcosa della sua esperienza come fotografo del Calendario Pirelli 2022? Perché ha scelto di lavorare tra Los Angeles e Capri?
"È stata un’opportunità fantastica, ma a causa del Covid il progetto è durato 2 anni con grossa difficoltà. Però Capri è stata un’altra storia: finalmente sono riuscito a soggiornare su questa meravigliosa isola per qualche giorno".
Che progetti ha in agenda?
"Ho un nuovo album quasi pronto. Ma quest’anno ne ho pubblicati quattro: ‘So happy it hurts’, ‘Pretty Woman-The Musical’ e ‘Classic Part 1 and Part 2’. Sto girando pure nuovi video per ‘Classic’ da aggiungere a quelli già presenti su YouTube".