
Borgo Pinti ha paura: "Minacce a chi protesta"
FIRENZE
Borgo Pinti si rigira nel letto la notte, non dorme per i frequentatori scalmanati di alcuni locali aperti fino a tardi.
Clienti con il drink in mano in strada, sotto le loro finestre, incuranti del volume della loro voce. E se qualcuno protesta, rispondono con urlacci e perfino minacce.
"Non dica come mi chiamo perché ho paura: sono anziano, vivo da solo e ricevo già telefonate in piena notte", ci dice un residente che, appunto, vuole restare anonimo. Esagerazioni? Non sembra. A giudicare anche dall’esito di una protesta messa in atto dai residenti venerdì notte: i cartelli appesi in strada per invitare al contegno e ai toni soft (graficamente ispirati al ’’non disturbare’’ delle camere d’albergo) sono stati strappati, i portoni presi a calci.
Doveva essere, nelle intenzioni di un gruppo di promotori, un modo ’gentile’ per invitare al contegno i frequentatori di questo angolo di centro, ufficialmente fuori dalle rotte “tradizionali“ della movida - il triangolo “santo“, Santa Croce, San Pierino, Sant’Ambrogio - ma nei fatti così vicino da valere un piccolo ’fuori percorso’ specialmente se i drink vengono offerti a buon mercato.
“Fuori“ dalle rotte quel tanto che basta a non includere, almeno sulla carta, questa via a due facce (nobile nella sua parte ’alta’ lato viali, centralissima nella sua parte finale) nel pacchetto degli steward che dovranno vigilare sulle notti della “malamovida“.
Gli steward, al lavoro da questo fine settimana, sono coordinati dalla polizia municipale e rientrano in più ampio dispositivo organizzato dalla questura. Ma gli effetti, almeno qui, ancora non si sono visti. Gli abitanti hanno perfino registrati i decibel che devono sopportare certi notti. "Ho invitato anche il sindaco a venire a dormire da me, per fargli sentire com’è qua la notte" aggiunge il solito residente.
Estate o inverno, non fa differenza. Anche se con l’arrivo della bella stagione la situazione non può che peggiorare.