Firenze, 15 ottobre 2020 - Un esposto ai carabinieri di Peretola in cui si segnalava la presenza di topi e rifiuti nei pressi di un capannone, ha portato polizia municipale, carabinieri e operatori dell’Asl a scoprire un laboratorio di pelletteria utilizzato anche come abitazione in zona Brozzi. Due giorni fa il blitz interforze nel capannone in pessime condizioni: tutte le finestre oscurate con teli; numerosi macchinari e fustelle per la lavorazione di pelletteria e sette postazioni di lavoro due delle quali in uso.
All'interno, marito e moglie cinesi con figlio e nipote minorenni. All'esterno materiale accatastato e alcuni bidoni con scarti di pelletteria: gli agenti della municipale hanno chiesto il registro di carico e scarico, risultato mancante: l’impresa era sconosciuta ad Alia, non pagava la Tari e, presumibilmente, smaltiva i rifiuti delle lavorazioni in modo illegale. E' dunque scattata una maxi sanzione che può arrivare fino a 15.500 euro.
Irregolarità sono state rilevate anche dagli operatori dell’Asl: la ditta, pur iscritta nel registro delle imprese, lavorava in locali non idonei con impianti elettrici non a norma nei locali utilizzati anche come abitazione: sono stati infatti trovati materassi e giacigli per dormire, e spazi per cucinare in mezzo a rifiuti e scarti di pelletteria. Per gli impianti non a norma è prevista la denuncia con l’arresto fino a 6 mesi e ammenda fino a 10mila euro.
Infine sono in corso accertamenti per verificare l’autenticità di una serie di borse di marca trovate in alcuni scatoloni.
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