Basta perdere tempo: il territorio va protetto

Simone

Gheri *

La tragedia che ha colpito Ischia ha riportato in primo piano i problemi del dissesto idrogeologico, del consumo di suolo, delle regole disattese: temi che si ripresentano puntualmente dopo ogni evento di questo tipo. E così c’è chi accusa ingiustamente i sindaci, chi vuole norme più stringenti, chi pensa che in fondo, anche chi abita in quelle case qualche domanda doveva farsela. Io sono convinto che in realtà il primo problema sia quello che riguarda la manutenzione dei suoli, delle montagne, dei boschi. Finché non si risolve questo aspetto, non c’è altra norma che tenga: perché i problemi nascono sempre dove si è abbandonato, tagliato, sbancato. In molte zone del nostro paese la morfologia del territorio non aiuta, ma questa non deve e non può essere una giustificazione. Anzi. Grazie alle leggi regionali e soprattutto alla buona amministrazione dei Comuni, in Toscana la situazione è oggettivamente migliore rispetto al resto d’Italia; ma molte zone sono a rischio e bisogna intervenire subito. Ogni perturbazione che arriva non può diventare un incubo. Poi naturalmente c’è l’aspetto della pianificazione urbanistica. Tutto si lega, a formare una complessità di norme e di vincoli fra i quali a volte è difficile orientarsi. Troppe prescrizioni, che rallentano le opere e non permettono di agire in tempo? Troppo poche, con il rischio di ottenere permessi anche dove non si dovrebbe? E poi, la domanda che tanti si fanno: perché qui si deve pagare una multa salata e demolire, che so, una finestrina che non dà noia a nessuno, quando altrove in una notte tirano su quattro mura e un tetto? Come sempre, è sbagliato generalizzare. Ad essere però assolutamente necessari sono: una legge nazionale chiara ed equilibrata, lo stanziamento di risorse per la tutela del territorio, un’azione decisa, da parte dello Stato, per l’abbattimento degli edifici completamente abusivi. Non c’è più tempo.

* Direttore Anci Toscana

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