Bacchette magiche: Mehta & Harding, musica sinfonica top

Due serate speciali: oggi e domani con due maestri come Zubin Mehta e Daniel Harding che si alterneranno sul podio del Maggio per due concerti sinfonici che – ormai come da copione – saranno registrati e successivamente trasmessi in streaming. Primo appuntamento sinfonico, oggi, ed è diretto dal maestro Zubin Mehta che sarà accanto alla violinista Vilde Frang, giovane e talentuosa artista norvegese che collabora con le più prestigiose orchestre del mondo, qui al suo debutto al Maggio. Il programma parte con il Concerto in re maggiore op. 61 per violino e orchestra di Beethoven, dedicato al grande virtuoso Franz Clement, in cui lo strumento solista non viene inteso dal compositore come antagonista dell’orchestra, ma come primus inter pares creando un’atmosfera serena e di armonia tra le varie componenti del discorso sinfonico. Si prosegue con la freschezza della Sinfonia n. 4 in la maggiore op. 90, Italiana, di Mendelssohn-Bartholdy e a concludere, il poema sinfonico Pini di Roma di Respighi: quattro quadri di una raffinatissima e personale inventiva orchestrale, legati senza interruzione, traboccanti di colori e ritmi incalzanti. Il concerto del maestro era stato programmato per il 27 marzo e il teatro rimborserà i biglietti. Info : www.maggiofiorentino.com.

Secondo appuntamento sinfonico domani, con il maestro Daniel Harding, il cui ultimo concerto in teatro fu alla testa dei Wiener Philharmoniker per la 79° edizione del Festival del Maggio. A fine mese lo stesso Harding dirigerà, il 27, l’opera inaugurale dell’83esima edizione del Festival del Maggio Musicale, Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea, nel nuovo allestimento di Frederic Wake-Walker (27 aprile) e il 29 aprile il Requiem di Mozart.

Il concerto si aprirà con la Tragische Ouvertüre in re minore op. 81 di Brahms del 1880 che, nonostante il titolo, non introduce tragedie. Si prosegue con la Sinfonia n. 1 in re maggiore, Titan, di Mahler titolo-tributo ad un romanzo di Jean Paul Richter, autore caro al compositore e a Schumann, e che il musicista stesso revisionò varie volte.

Titti Giuliani Foti

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